La Gazzetta dello Sport

Papà Janek canta la figlia «Ester, una vincente nata»

●E’ un cantante pop famoso in Repubblica Ceca: «Fin da piccola volava su sci e tavola. E in famiglia è quella che canta meglio»

- PYEONGCHAN­G (SUD COREA) si.ba.

Ha addosso gli scarponi da sci e la tuta della nazionale ceca. Sul pass che tiene al collo c’è scritto «coach», ma da come guarda Ester Ledecka salire sul podio nella flower cerimony si capisce che non può essere solo un allenatore. Tra un abbraccio e l’altro Janek Ledecky trattiene a stento la commozione. Lui, abituato da trent’anni a stare sul palco, a vendere centinaia di migliaia di dischi in un Paese da 15 milioni di abitanti, lui icona pop della musica ceca con quattro nomination ai Grammy Awards negli Anni Novanta, d’un tratto vede la figlia diventare un personaggi­o globale. «Chissà quale sarà il passo successivo» chiede improvvisa­mente Janek, come se l’enormità dell’impresa di Ester lo spaventass­e. «No, farà un passo alla volta. Andrà alle finali della Coppa di sci alpino ad Are, poi vedremo».

Signor Ledecky, come nasce il talento poliedrico di sua figlia?

«Difficile dirlo, non ho mai avuto esperienze del genere prima d’ora. A parte gli scherzi, Ester è sempre stata una bambina speciale, ci ha sempre stupiti dal momento in cui iniziò a sciare e poi ad andare con lo snowboard. E il fratello è uguale a lei, da questo punto di vista è proprio un affare di famiglia».

Come iniziò il viaggio sulla neve di sua figlia?

«Quando Ester aveva tre anni comprammo uno chalet a Spindleruv Mlyn, nella zona più montuosa della Repubblica Ce-

ca. Creai uno studio di registrazi­one, lavoravo lì. All’epoca passavamo l’inverno in quella casa, io e mia moglie (Zuzana, pattinatri­ce di figura e figlia del leggendari­o hockeista Jan Klapac, ndr) amavamo sciare e io mi ero avvicinato allo snowboard. Mia figlia iniziò a sciare a due anni e mezzo e a sei volle provare anche la tavola per imitare il fratello maggiore Jonas».

E com’era?

«Già dall’inizio era brava in entrambi gli sport. Credo sia una vincente nata, ma non avete idea di quanto stia lavorando per questi risultati. Se lo merita davvero».

Ha talento anche per la musica?

«Sì. Io vivo di musica e mio figlio, che è un artista dei fumetti (è stato lui a disegnare la tuta da gara della sorella, ndr) è un buon chitarrist­a, si lamenta perché Ester è di noi tre anche quella che canta meglio. Diciamo che questo è un bonus».

Scriverà una canzone per Ester?

«Tutte le canzoni che ho scritto finora sono legate alla mia famiglia, non ci sarà necessità di farne un’altra. Però sono felice del fatto che tutto questo sia successo in Corea. Deve esserci una qualche sinergia, perché per coincidenz­a dieci anni fa la mia opera rock ispirata all’Amleto di Shakespear­e venne presentata qui e da allora sono state fatte cinque produzioni diverse, con oltre 600.000 persone che l’hanno vista solo qui in Corea del Sud. Probabilme­nte qui c’è qualcosa di speciale per la nostra famiglia».

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Janek Ledecky, 55 anni, con la figlia Ester

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