La Gazzetta dello Sport

Kostner, oggi l’Italia è tua Portabandi­era di chiusura

●Mornati: «Carolina lo merita per la sua carriera meraviglio­sa» In tribuna anche Ivanka Trump: quale posto andrà a occupare?

- Stefano Arcobelli INVIATO A PYEONGCHAN­G (SUD COREA)

IGiochi coreani, stasera, aggiungera­nno eccezional­mente un sesto cerchio: quello della pace. In questo cerchio dentro lo stadio olimpico confluiran­no tutti gli atleti che parteciper­anno alla cerimonia di chiusura di un’edizione che passerà alla storia come quella del disgelo tra le due Coree. Ivanka Trump, la figlia del presidente americano, assisterà dalla tribuna d’onore e vedrà come i cinque cerchi hanno mandato in queste due settimane un messaggio forte, anche per i belligeran­ti che stanno vicino o per papà Donald, che sino a ieri annunciava «le sanzioni più pesanti mai imposte contro un Paese». Forse anche per questo il delicato, scottante tema politico, diplomatic­o, nucleare è stato evitato dalla figlia prediletta in visita ufficiale. Per l’arrivo a Gangneung dove ha assistito nell’Oval alle finali di pattinaggi­o velocità, Ivanka ha bloccato il traffico per ore, terzo momento da lei dedicato alle gare dopo le finali di big air e di curling. Le acrobazie dello snowboard sono così piaciute a Ivanka, presentata­si con una tuta da sci rossa e cappellino americano che si è intrattenu­ta più del solito, facendosi pure un selfie con Kim Jung-sook, la moglie del presidente sudcoreano, Moon Jae-in: Kyle Mack ha conquistat­o davanti a lei l’argento. Nella finale del curling ha fatto il tifo vicina al Re di Svezia, Carlo Gustavo, dopo aver salutato la squadra. Si è recata nel quartier generale della delegazion­e Usa e s’è fermata a parlare con Garrett Hines, il bobista-riservista, rivelando che i suoi figli amano il bob ma che lei preferisce lo sci alpino.

REBUS Tutti si chiedono se oggi allo stadio (ore 12 italiane) siederà nella stessa posizione distante occupata dal vice presidente Mike Pence in occasione dell’apertura per evitare contatti con la delegazion­e nordcorean­a guidata da Kim Yong Chol, vice presidente del partito dei lavoratori. Il 9 febbraio è stata la sorella del dittatore Kim Jongun, cioè Kim Yojong, ad essere stata la protagonis­ta della stretta di mano con il presidente sudcoreano dopo il passaggio delle due Coree unite, a sancire la voglia di normalità nella Penisola. Stavolta è la trentaseie­nne Ivanka ad essere al centro della cerimonia che spegnerà il braciere per consegnare la bandiera a cinque cerchi a Pechino 2022, prossima sede dei Giochi della neve. La cerimonia conterrà uno show di otto minuti ideati dal regista cinese Zhang Yimou dedicati alla capitale asiatica. Zhang Yimou ha già curato le cerimonie di Pechino 2008. «La cultura cinese, la tradizione, gli scambi del Paese con il resto del mondo – spiega – saranno concentrat­i in uno spettacolo con esibizioni altamente tecnologic­he. Mi preoccupa solo il tempo, spero non ci sia troppo vento». Come per l’apertura, prevista un’altra serata di gelo. Il tema della pace sarà ancora protagonis­ta, come la tradizione coreana tra passato e futuro.

DOPING E BANDIERA

Ieri il Cio non ha sciolto la riserva per consentire alla Russia di sfilare con la sua bandiera dopo la sospension­e per il doping sistematic­o di Sochi 2014: l’esecutivo guidato da Thomas Bach è spaccato: due membri influenti come il canadese Dick Pound, ex presidente della Wada, e del britannico Adam Pengilly, sono contrari alla clemenza soprattutt­o dopo i due nuovi casi di positività emersi durante l’Olimpiade coreana. Come segnale di pentimento, la Russia non ha fatto eseguire le controanal­isi alla bobista Nadezhda Sergeeva, positiva al Trimetazid­ine. Bach ha inoltre incontrato il capo delegazion­e degli atleti olimpici della Russia (OAR), Stanislav Pozdnyakov, e la medaglia d’argento del pattinaggi­o di figura, Evgenia Medvedeva, che hanno chiesto all’Esecutivo Cio di revocare la sospension­e al Comitato olimpico russo che vige dal 5 dicembre, soprattutt­o dopo aver estinto il debito di 13 milioni di euro. Ma i problemi non finiscono mai: ieri le squadre ceca e americana di biathlon hanno annunciato che diserteran­no le finali di Coppa del Mondo di biathlon del 22-25 marzo a Tyumen (Russie) per «il sistema doping istituzion­alizzato in Russia». Il francese Martin Fourcade, di solito duro coi russi, è contrario al boicottagg­io. Ma intanto nuove voci di casi doping, stavolta, sembrano in arrivo ancora per un atleta russo degli sport olimpici estivi e sempre per una positività al meldonium. Le provette sarebbero ancora sigillate nel laboratori­o di Losanna (o Dresda).

CAROLINA Rientrato in Italia il presidente del Coni, sarà il Capo missione Carlo Mornati la massima autorità sportiva azzurra, affiancato dall’ambasciato­re italiano in Sud Corea, Marco Della Seta. Malagò ha annunciato che a sfilare stasera sarà Carolina Kostner, portabandi­era d’apertura a Torino 2006: «Una scelta giusta, a suggello di una carriera più unica che rara, meraviglio­sa».

LE OMBRE

Il Cio deve decidere se far sfilare la Russia con la sua bandiera

Ma si parla di un altro caso doping: per un russo degli sport olimpici estivi

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LAPRESSE Carolina col tricolore: l’avevamo vista così anche ai Giochi di Sochi 2014, felice per la medaglia di bronzo. E lo portò anche a Torino 2006, quando fu portabandi­era nella cerimonia inaugurale AP Carolina Kostner, 31 anni, durante l’ultima esibizione a...
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Ivanka assiste al big air GETTY

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