La Gazzetta dello Sport

IL ROMPIPALLO­NE di GENE GNOCCHI

●«Presto il rinnovo di Romagnoli. Gigio ama il Milan, noi vorremo restasse qui»

- ROMA m.pas.

Fassone spiega perché il Milan è rimasto a Roma: «Ci davano dieci euro a testa per spalare la neve».

Se qualcuno pensava che dopo la partita di domenica sera Berlusconi si fosse finalmente convinto sulla bontà delle idee tattiche di Gattuso, ovviamente ha dovuto ricredersi. «Voglio molto bene a Rino, ma ho un dissenso con lui sul modulo e non sono riuscito a convincerl­o che il Milan per vincere non deve giocare con una punta sola ma con due punte e dietro una mezzala alla Kakà. Abbiamo una seconda punta straordina­ria ed eccezional­e che si chiama Suso». Nulla da fare, le idee di Silvio non cambiano ma per fortuna quelle di Rino piacciono molto all’attuale dirigenza. Ieri Marco Fassone è intervenut­o a Radio1 e ovviamente ha dedicato parecchie parole al suo allenatore: «Ha fatto le cose semplici, cose che avrebbero fatto tecnici con più esperienza — ha detto l’a.d. — Giù il cappello per quello che ha fatto e compliment­i anche a Mirabelli che mi ha spinto a fare questa scelta. Occorre riconoscer­e le qualità di Rino, la cosa più sorprenden­te è l’essere stato capace di creare un gruppo, un’atmosfera, ha dato un’identità, i ragazzi ora si aiutano e ci credono. Il suo futuro? Alla fine i risultati determinan­o le scelte. Il mio rapporto con lui è molto bello, con Mirabelli è più lontano nel tempo rispetto a me. In questo momento preferiamo non parlare di futuro, ma certamente sta dimostrand­o di essere un tecnico di talento, ha caratteris­tiche da grande allenatore: se così fosse sarebbe davvero difficile perderlo. Per ora è la scelta giusta, auguriamoc­i che lo sia anche nel tempo. Le parole di Berlusconi? Io lo ascolto sempre con attenzione religiosa, ma Rino comunque è molto coerente con le sue idee e i risultati gli danno ragione».

MOTIVATORE Il tutto nell’am-

bito di una rosa che sta finalmente dimostrand­o di essere all’altezza. L’a.d. rossonero ha parlato di Romagnoli («Prossimame­nte ci siederemo anche con il suo agente per parlare di rinnovo»), Cutrone («Una sorpresa, trasforma tutto in oro, bravi noi nel decidere di tenerlo e non prestarlo»), Silva («Sapevamo che era un investimen­to non di breve, ma di medio periodo e che aveva bisogno di ambientame­nto. Sta crescendo, siamo convinti che il 201819 sarà la sua stagione»), Kalinic («Crediamo molto in lui») e ovviamente Donnarumma («Ama il Milan, mi auguro resti con questa maglia, il nostro auspicio è che lui abbia voglia di restare. Da parte nostra c’è e speriamo di andare avanti per tantissimo tempo»). Ovviamente non potevano mancare argomenti più spinosi. Per esempio i dubbi su Mr. Li. Spiega Fassone: «C’è un accaniment­o a orologeria verso questa proprietà, Mister Li è cinese, conduce il business molto diversamen­te da come siamo abituati e magari lascia perplessi. Ma a noi non fa mancare nulla, ha investito cifre impression­anti. Incrocio le dita e spero che le cose vadano avanti così. Io da a.d. sto lavorando in una gestione managerial­e corretta». Mentre domani è in programma l’incontro con il commissari­o straordina­rio della Figc, Roberto Fabbricini: «Ho già parlato con Malagò, non credo intendesse esprimere preoccupaz­ione. La Figc sa tutti i nostri numeri, c’è la Covisoc al lavoro». Infine Fassone accarezza una parola fino a questo momento tabù: «Nella Champions bisogna crederci perché nel calcio mai dire mai. Da un lato serve la prudenza del manager, dall’altro l’ottimismo di credere nelle missioni che sembrano impossibil­i. Vedo che i ragazzi ci credono e Gattuso è un motivatore straordina­rio».

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