La Gazzetta dello Sport

Frenano Empoli e Frosinone, poker Palermo

● L’Ascoli dell'ex Cosmi avanti nel primo tempo Nella ripresa il ribaltone: Coronado trascinato­re

- Gaetano Imparato INVIATO A PALERMO

Bastano due minuti al Palermo per ribaltare la gara, per cancellare la voglia di vendetta di Cosmi, per santificar­e i 111 anni in rosanero (la prima volte il 27 febbraio 1907). Poi una mezzora per l’abbuffata di gol e cancellare la crisi, per riparlare il verbo della serie A, rinfilare tra i marcatori capitan Nestorovsk­i. Il Palermo non sa essere banale, non sa evitare le sofferenze: va sotto con un gol flipper di Bianchi, fa temere l’ennesima notte delle beffe, poi torna in campo e stravolge tutto, tutti, dall 1’ al 3’. Prima con Rispoli (rispedisce in rete una ribattuta di Lanni), a seguire una magia di Coronado: si beve 5 avversari in slalom e piazza un tiro ad effetto da sogno. Come tramutare un incubo in una notte magica tornando alla vittoria dopo 4 gare (tre sconfitte e un pari), rimpolpand­o il tutto col secondo gol di Rispoli (angolo, stoppa e tira la staffilata vincente) e la punizione radiocoman­data dal limite del capitano. Per magia la panca di Tedino non traballa più.

LA CHIAVE Tedino si affida ai due polacchi nei ruoli chiave da tamponare per le emergenza: Szyminski (Allesami out, Rolando va in panca) esterno a sinistra e Dawidowicz centrale in mediana. Cosmi è furbo, intuisce come si possa decidere tutto in mezzo al campo vedendo Jajalo in giornata di grazia. Coi movimenti a pendolo di Clemenza, oltre a Kanoutè e Bianchi, Cosmi pressa alto, non si chiude. Il Palermo però gioca, accelera, scatta: Coronado oscilla tra la zona centrale e la sinistra in un tridente sporadico, Buzzegoli e De Santis lo tengono d’occhio. La sorpresa è che l’Ascoli osa, si allunga, graffia: Martino serve Monachello (spaccata dell’ex, poco fuori), De Santis dalla distanza (fuori) assemblano missili che fischiano nelle orecchie di Pomini. Il Palermo assembla la punizione di Jajalo (5’, sfiora l’incrocio) una testata di Nestorovsk­i (deviata) e un tiro di Coronado (39’) al veleno.

LA BOTTA Alla fine fai bottino se osi, se rischi, se ti infili come spifferi negli spazi che il Palermo ti lascia. L’Ascoli piazza il colpo un amen prima del risposo. Mogos mette in mezzo, Clemenza gestito da nessuno spara a rete e Bianco è bravo a deviarla davanti la porta senza che a Rakovic riesca di fare da scudo umano. La sfida esplode lì, in quell’attimo, perché nello spogliatoi­o il Palermo capisce quanto stia cadendo in basso. Accumula rabbia e in due minuti stravolge il copione, spinto da quel Rispoli che nel primo tempo aveva vivacchiat­o e dalla spinta di Szyminski, altro resuscitat­o dal plausibile shampoo subito nell’intervallo. L’Ascoli s’affloscia, una punizione di Clemenza (27’ deviata) mentre il Palermo torna all’antico splendore. Tutto risolto? A Parma se ne saprà di più...

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L’esultanza dei giocatori del Palermo dopo il gol di Coronado GETTY

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