NAPOLI CINQUINA SCUDETTO
Vittorie, gol segnati, difesa: la squadra di Sarri regala numeri straordinari
Occhio ai numeri. Quelli del Napoli regalano ai tifosi una cinquina speciale. Gli amanti della smorfia avranno materiale a sufficienza per spaziare con la fantasia, per cercare la fortuna con una giocata secca: 10-14-26-60-72, è questa la cinquina da giocare, obbligatoriamente sulla ruota di Napoli, in attesa di mettere insieme altri numeri a metà maggio per festeggiare lo scudetto.
DIECI Sono le vittorie consecutive conquistate dal Napoli, record assoluto nello stesso torneo per il club. Un rendimento incredibile, che permette alla capolista di starsene lassù, da sola, in attesa di andare a regolare i conti all’Allianz Stadium, il 22 aprile, quando ci sarà lo scontro diretto con la Juve. L’ultimo punto ceduto ad un’avversaria è stato quello ottenuto dalla Fiorentina al San Paolo, il 10 dicembre scorso: quello 0-0 certificò il momento poco prolifico del collettivo napoletano che, appena nove giorni prima, aveva ceduti tre ai campioni d’Italia, nella gara giocata a Fuorigrotta, decisa da una rete dell’ex Gonzalo Higuain, nei minuti iniziali. Dal pareggio con la Fiorentina, dunque, il Napoli è andato avanti come un carrarmato, senza ostacoli, sbarazzandosi degli avversari con prestazioni e risultati sempre più convincenti: il 5-0 rifilato al Cagliari, nel posticipo di lunedì, è l’ultima meraviglia della formazione di Maurizio Sarri.
QUATTORDICI Sono le partite nelle quali il Napoli ha tenuto imbattuta la propria porta, 13 volte con Reina, 1 con Sepe. Un dato significativo: evidenzia come sia migliorato il reparto difensivo, cresciuto a dismisura con l’intesa raggiunta tra Raul Albiol e Kalidou Koulibaly. Insieme hanno eretto un vero e proprio muro dinnanzi al portiere spagnolo che, nonostante un impegno relativo sa sempre essere reattivo nelle poche volte in cui viene impegnato. Rendimento che sta esaltando il lavoro dell’intero settore arretrato, dove Hysaj a destra e Mario Rui a sinistra, pattugliano le fasce, proponendosi anche nelle ripartenze. Al momento, sono 15 le reti al passivo, le stesse della Juve: insieme, sono le meno battute. E, probabilmente, il rispettivo rendimento delle difese potrà essere determinante per lo scontro diretto di fine aprile.
VENTISEI I risultati utili consecutivi in trasferta (23 vittorie e 3 pareggi). Un numero che ha dell’incredibile, nemmeno durante l’era Maradona il Napoli ha raggiunto un risultato simile. Ormai, i meccanismi imposti da Maurizio Sarri sono una garanzia, la squadra ne applica le idee con grande dedizione. Il 4-3-3 è un modulo vincente, a trazione anteriore, che produce effetti devastanti. A Cagliari, per esempio, al di là del risultato finale, la squadra ha espresso un gioco spettacolare, con Albiol e Koulibaly avanzati fino alla linea di centrocampo, quasi a voler significare che oltre loro due nessuno sarebbe passato. Come al San Paolo così in trasferta: il Napoli impone il proprio gioco all’avversario e ne vanifica ogni tentativo di opporsi alla propria supremazia attraverso un possesso palla continuo ed efficace. E a fine gara la percentuale di possesso è sempre a favore del collettivo napoletano.
SESSANTA Sono le reti all’attivo (30 al San Paolo e altrettante in trasferta), un numero importante, ma non è il migliore, perché Lazio (64) e Juventus (62) hanno fatto meglio. La metà dei gol (30) sono stati realizzati dal tridente offensivo. Il capocannoniere della squadra è Dries Mertens con 16 reti, un trend che sta rispecchiando un po’ quello dello scorso campionato, concluso con 28 gol all’attivo e il secondo posto nella classifica generale dei cannonieri. In questo campionato l’attaccante della nazionale belga ha avuto un momento di pausa – per 84 giorni – non ha segnato per poi sbloccarsi a Bergamo, contro l’Atalanta, assicurando ai suoi tre punti pesantissimi. Lunedì ha realizzato il secondo gol di rapina, da centravanti vero. Con lui sono andati in rete anche Callejon e Insigne. Il primo, è arrivato a quota 8 reti, mentre Lorenzo s’è sbloccato arrivando a 6 reti personali. Alle loro prodezze vanno aggiunte quelle alternative, dei centrocampisti. Allan ne ha già realizzati 4, record personale, mentre