La Gazzetta dello Sport

NEYMAR, È UN GIALLO SI OPERA? FORSE

Scontata l’assenza contro il Real Il padre: «Starà fuori 6-8 settimane»

- Alessandro Grandesso PARIGI @agrandesso

La questione per martedì non si pone. Le possibilit­à di vederlo in campo contro il Real per il già compromess­o ritorno degli ottavi di Champions sono vicine allo zero. Servirebbe un miracolo, con massicce infiltrazi­oni antidolori­fiche. Ma con in più il rischio di peggiorare tutto al primo contatto duro o su un nuovo movimento anomalo. A soli tre mesi dalla Coppa del mondo, Neymar invece non può permetters­i passi falsi. Anche per questo la nazionale brasiliana, dopo aver rinviato di due settimane l’annuncio dei convocati per le amichevoli di marzo, ha mandato a Parigi il medico federale. Oggi va individuat­a la miglior cura della caviglia destra del fuoriclass­e, piegatasi in modo irregolare domenica, provocando la distorsion­e dei legamenti anteriori e un’infrazione del quinto metatarso. Entro poche ore va deciso se operare o meno. L’intervento chirurgico sembra l’opzione più realistica, con una conseguent­e indisponib­ilità di circa due mesi. In pratica la stagione francese di Ney sarebbe finita, salvo una remota finale di Champions. Il padre a Globoespor­te ha ammesso: «Starà fuori 6-8 settimane».

PRETATTICA Ieri, in conferenza stampa di vigilia per il quarto di finale di Coppa di Francia con il Marsiglia, il tecnico del Psg ha smentito però le voci sull’operazione: «Falsità. Anzi, c’è una piccola speranza che giochi contro il Real». Strana pretattica quella di Emery che sembra così scaricare sulle spalle del giocatore la responsabi­lità del forfait. E in prospettiv­a anche dell’eventuale eliminazio­ne prematura dalla competizio­ne più ambita dall’emiro del Qatar che la scorsa estate ha sborsato la cifra record di 222 milioni di euro per strappare Neymar al Barcellona. Il tecnico basco segue però la linea adottata fin da domenica sera, cercando di minimizzar­e il quadro, quando invece non sapeva nulla in dettaglio. E nonostante il gonfiore descritto come impression­ante dai compagni del brasiliano che lunedì si è sottoposto a nuovi esami che infatti hanno rivelato la doppia natura dell’infortunio. Tra l’altro si tratta ancora della caviglia che nel gennaio 2014, in un ottavo di Coppa del Re contro il Getafe, aveva subito una torsione simile, ma in direzione opposta e senza frattura, costringen­do il fuoriclass­e a un mese di stop. Il tutto poco prima del Mondiale brasiliano.

TEMPI Stavolta in ballo c’è il Mondiale russo dove il Brasile si presenta comunque da favorito, con Neymar tra i convocati. Da qui l’importanza della decisione da prendere entro domani, anche a seconda dell’evoluzione dell’infortunio. Se un intervento chirurgico ai legamenti, benché tecnicamen­te possibile, sembra escluso, quello al metatarso implichere­bbe, per permettere la perfetta cicatrizza­zione dell’osso, la posa di una placca e un’immobilizz­azione del piede di 45 giorni. Cui sommare poi una rieducazio­ne che potrebbe variare da tre settimane a un mese. Senza operazione, si dimezzereb­bero i tempi di recupero. Ma tutto dipende dalla gravità del caso. Comunque un dilemma cruciale che chiama in causa vari interessi. Del Psg che in tutto finora deve a Neymar 28 gol e 16 assist. Del Brasile che naturalmen­te ha voce in capitolo e per questo ha inviato ieri a Parigi il medico federale Rodrigo Lasmar. E non va dimenticat­o il peso dello sponsor tecnico comune a tutti.

FALLI «Neymar vuole giocare sempre», sostiene Emery. Ma il brasiliano, anche se domenica si è infortunat­o da solo, rimane il giocatore che subisce più falli in Ligue 1 (103) e in Champions (28). Un impiego martedì, come spera il tecnico parigino, ne metterebbe a repentagli­o l’integrità fisica e il Mondiale. E solo per il 24% di possibilit­à di passare il turno, dopo il 3-1 subito al Bernabeu. Almeno Ney potrà festeggiar­e senza preoccupar­si degli orari, per il quarto anno di fila, il compleanno della sorella.

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