NEYMAR, È UN GIALLO SI OPERA? FORSE
Scontata l’assenza contro il Real Il padre: «Starà fuori 6-8 settimane»
La questione per martedì non si pone. Le possibilità di vederlo in campo contro il Real per il già compromesso ritorno degli ottavi di Champions sono vicine allo zero. Servirebbe un miracolo, con massicce infiltrazioni antidolorifiche. Ma con in più il rischio di peggiorare tutto al primo contatto duro o su un nuovo movimento anomalo. A soli tre mesi dalla Coppa del mondo, Neymar invece non può permettersi passi falsi. Anche per questo la nazionale brasiliana, dopo aver rinviato di due settimane l’annuncio dei convocati per le amichevoli di marzo, ha mandato a Parigi il medico federale. Oggi va individuata la miglior cura della caviglia destra del fuoriclasse, piegatasi in modo irregolare domenica, provocando la distorsione dei legamenti anteriori e un’infrazione del quinto metatarso. Entro poche ore va deciso se operare o meno. L’intervento chirurgico sembra l’opzione più realistica, con una conseguente indisponibilità di circa due mesi. In pratica la stagione francese di Ney sarebbe finita, salvo una remota finale di Champions. Il padre a Globoesporte ha ammesso: «Starà fuori 6-8 settimane».
PRETATTICA Ieri, in conferenza stampa di vigilia per il quarto di finale di Coppa di Francia con il Marsiglia, il tecnico del Psg ha smentito però le voci sull’operazione: «Falsità. Anzi, c’è una piccola speranza che giochi contro il Real». Strana pretattica quella di Emery che sembra così scaricare sulle spalle del giocatore la responsabilità del forfait. E in prospettiva anche dell’eventuale eliminazione prematura dalla competizione più ambita dall’emiro del Qatar che la scorsa estate ha sborsato la cifra record di 222 milioni di euro per strappare Neymar al Barcellona. Il tecnico basco segue però la linea adottata fin da domenica sera, cercando di minimizzare il quadro, quando invece non sapeva nulla in dettaglio. E nonostante il gonfiore descritto come impressionante dai compagni del brasiliano che lunedì si è sottoposto a nuovi esami che infatti hanno rivelato la doppia natura dell’infortunio. Tra l’altro si tratta ancora della caviglia che nel gennaio 2014, in un ottavo di Coppa del Re contro il Getafe, aveva subito una torsione simile, ma in direzione opposta e senza frattura, costringendo il fuoriclasse a un mese di stop. Il tutto poco prima del Mondiale brasiliano.
TEMPI Stavolta in ballo c’è il Mondiale russo dove il Brasile si presenta comunque da favorito, con Neymar tra i convocati. Da qui l’importanza della decisione da prendere entro domani, anche a seconda dell’evoluzione dell’infortunio. Se un intervento chirurgico ai legamenti, benché tecnicamente possibile, sembra escluso, quello al metatarso implicherebbe, per permettere la perfetta cicatrizzazione dell’osso, la posa di una placca e un’immobilizzazione del piede di 45 giorni. Cui sommare poi una rieducazione che potrebbe variare da tre settimane a un mese. Senza operazione, si dimezzerebbero i tempi di recupero. Ma tutto dipende dalla gravità del caso. Comunque un dilemma cruciale che chiama in causa vari interessi. Del Psg che in tutto finora deve a Neymar 28 gol e 16 assist. Del Brasile che naturalmente ha voce in capitolo e per questo ha inviato ieri a Parigi il medico federale Rodrigo Lasmar. E non va dimenticato il peso dello sponsor tecnico comune a tutti.
FALLI «Neymar vuole giocare sempre», sostiene Emery. Ma il brasiliano, anche se domenica si è infortunato da solo, rimane il giocatore che subisce più falli in Ligue 1 (103) e in Champions (28). Un impiego martedì, come spera il tecnico parigino, ne metterebbe a repentaglio l’integrità fisica e il Mondiale. E solo per il 24% di possibilità di passare il turno, dopo il 3-1 subito al Bernabeu. Almeno Ney potrà festeggiare senza preoccuparsi degli orari, per il quarto anno di fila, il compleanno della sorella.