La Gazzetta dello Sport

Guida Mandzukic Ma occhio al Papu

La Juve, forte dell’1-0, punta sul croato In campionato si recupera il 14 marzo

- Fabiana Della Valle INVIATA A VINOVO (TORINO)

Una forza titanica per battere la Dea. Secondo la mitologia, Zeus condannò Atlante a portare il mondo sulle spalle. Senza Dybala (in panchina) e Higuain (non convocato), Mario Mandzukic nella semifinale di ritorno di Coppa Italia con l’Atalanta dovrà sostenere tutto il peso dell’attacco (che sarà insolito, con ai fianchi Douglas Costa e Alex Sandro), ma non sarà una punizione bensì motivo d’orgoglio: le responsabi­lità non lo opprimono ma moltiplica­no motivazion­i ed energie. Mario ha saltato il derby per febbre, domenica si è fermato al riscaldame­nto nel gelo dello Stadium per colpa della neve: troppo per uno con la sua frenesia. LA PRIMA VOLTA In questa stagione Mandzukic non ha mai giocato senza uno tra Dybala e Higuain: una sola volta mancava il Pipita e sette era assente Paulo. L’ultima volta in solitaria è stata a novembre 2016, quando la Juventus perse a Marassi col Genoa 3-1. Mandzukic è giocatore pesante per la Signora, e non solo per centimetri, stazza e personalit­à. Anche quando non segna fa la differenza: la Juve senza di lui ha perso 3-0 a Barcellona in Champions e ha sempre vinto quando il croato ha fatto gol (7 in totale). L’ultima rete l’ha festeggiat­a in Coppa Italia, nei quarti col Toro. Senza lo specialist­a della competizio­ne (Higuain ha segnato 5 reti in sei partite), Mandzukic si propone per il bis: fu suo il secondo centro nel 3-2 ai bergamasch­i di un anno fa, che qualificò i bianconeri per i quarti di Coppa Italia. Altra partita senza Higuain (in panchina), altra conferma del teorema mandzukian­o: «Più tutti contano su di me, più io mi esalto».

QUARTA DI FILA Dopo il Pipita, Mario è il più spremuto (27 gare da titolare contro le 31 dell’argentino) della rosa. Domenica era a maniche corte durante il riscaldame­nto, incurante della neve, di Burian e del termometro sotto zero. Impermeabi­le e non riproducib­ile: Allegri lo considera un esemplare unico, perché possiede requisiti, fisici e comportame­ntali, diversi da tutti gli altri. Uno e trino: fa salire la squadra, protegge la sfera, mette pressione, alza il baricentro e sulle palle inattive è pericoloso. Più gli chiedi, più ti dà: un generoso che invoglia anche gli altri a spingersi oltre i propri limiti. Giocare esterno gli piace, perché è costanteme­nte impegnato su due fronti. Oggi da centravant­i sulla carta avrà meno oneri, conoscendo­lo difficilme­nte si limiterà al compitino. «L’obiettivo è vincere – ordina Massimilia­no Allegri –. Nell’era moderna mai nessuna squadra ha conquistat­o quattro Coppe nazionali di fila, solo noi e il Psg possiamo riuscirci. L’unica cosa che conta è scrivere il nome nell’albo d’oro, le polemiche sono solo un dispendio di energie mentali. L’1-0 ci dà pochi vantaggi, bisogna fare gol. Il bello è rimanere dentro le competizio­ni, dobbiamo mantenere questa ambizione». Con l’Atalanta vincere è l’unica cosa che importa, come da filosofia aziendale. Che Mandzukic condivide in pieno.

 ??  ?? Goleador contro Mario Mandzukic, 31 anni, e Alejandro Papu Gomez, 30 Duello Ciro Immobile, 28 anni, 23 gol in A, e Alessio Romagnoli, 23 anni
Goleador contro Mario Mandzukic, 31 anni, e Alejandro Papu Gomez, 30 Duello Ciro Immobile, 28 anni, 23 gol in A, e Alessio Romagnoli, 23 anni
 ?? GETTY ?? Mario Mandzukic, 31 anni, è alla Juventus dal 2015: oggi sosterrà, senza gli argentini, il peso offensivo
GETTY Mario Mandzukic, 31 anni, è alla Juventus dal 2015: oggi sosterrà, senza gli argentini, il peso offensivo

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