La Gazzetta dello Sport

Vettel sgomma subito È più veloce di Bottas

● «Ho quasi 29 anni, puntare al titolo diventa una priorità. Il motore pare affidabile e in Australia ne arriverà uno più potente»

- Luigi Perna INVIATO A MONTMELÒ (SPAGNA)

Suo padre Joe, siciliano di Ficarra, è emigrato con la famiglia in Australia quando era solo un bambino, ma ha sempre avuto la Ferrari nel cuore. Perciò c’è da scommetter­e che Daniel Ricciardo si sia immaginato almeno una volta con la tuta del Cavallino addosso, magari in trionfo sul podio di Monza in mezzo a un mare di bandiere rosse. Adesso, il pilota di Perth, fra i più aggressivi e veloci della sua generazion­e, tanto da ricordare il «Leone» Nigel Mansell, è a un punto della carriera in cui decidere se restare alla Red Bull o andare via. E una delle strade potrebbe portare a Maranello, se Kimi Raikkonen deciderà di lasciare la F.1 a fine stagione e se tanti altri pezzi del puzzle andranno al loro posto, a cominciare dalla volontà di Sebastian Vettel di averlo come compagno di squadra, dopo gli screzi ai tempi della Red Bull. Di certo «Big Smile» è il grande uomo-mercato del 2018 e anche la Mercedes lo tiene in consideraz­ione.

Ricciardo, da che cosa dipenderà la sua scelta?

«La chiave saranno le prestazion­i. Conterà solo questo per valutare e decidere. Ho quasi 29 anni, sono in un momento della carriera in cui sento e credo davvero di potere diventare campione del mondo. Quindi devo cercare di mettermi nella posizione più favorevole. Se cominciamo a vincere con la Red Bull quest’anno, allora resterò, non ci sarebbe ragione per cambiare. Altrimenti…».

Il fatto che la Red Bull abbia rinnovato il contratto di Max Verstappen prima del suo?

«Non mi ha dato fastidio. Ha solo reso più facile capire certe cose e regolarmi di conseguenz­a».

Helmut Marko ha dichiarato: «E’ tutto nelle mani di Ricciardo».

«Comunque vada a finire, devo riconoscer­e che la Red Bull è stata disponibil­e. Mi hanno detto: “vogliamo che resti insieme con Max, ma allo stesso tempo capiamo che tu voglia valutare pure altre proposte, perciò prenditi tutto il tempo che vuoi per darci una risposta, ne riparlerem­o”. L’ho apprezzato e li rispetto per questo».

Come ha vissuto l’ultima parte della scorsa stagione, quando Verstappen vinceva e lei andava sempre più piano?

«Non nascondo che ci sono stati momenti in cui ero deluso e frustrato. È stato strano, perché in alcune gare ero sicuro che stessi guidando meglio che mai e in altre non capivo perché fossi così lento. Sono uscito dal 2017 con l’idea di perfeziona­re ancora certi aspetti, per mostrare il Ricciardo migliore di sempre. Quest’anno ne ho l’occasione. Non voglio solo battere Max. Voglio essere al top».

Lo sa che gli ingegneri Mercedes stravedono per lei?

«Dicono così? Non lo so. Mi prenderò qualche gara per capire come mi trovo con la nuova vettura. Poi vedremo».

Dicono anche che non andrà mai alla Ferrari finché c’è Vettel.

«Forse è vero anche questo (ride; n.d.r.). Ma dovreste chiederlo a Seb».

Suo padre sarebbe contento di vederla in rosso?

«Quando ero ragazzo di sicuro ci ho pensato alla Ferrari. Inevitabil­e, visto che mio padre era appassiona­to di F.1, tifava per Ayrton Senna e per Jean Alesi, ma soprattutt­o per la rossa. Però, lui era con me a Estoril, quando ho fatto il primo test con lo junior team Red Bull. E anche quando ho firmato il primo contratto, uno dei giorni più felici della mia vita. Quindi è altrettant­o legato alla Red Bull, sapendo quanto mi abbia aiutato fino alla F.1. La decisione non dovrà essere emotiva. Sceglierò il meglio per me, mettendo da parte passato, presente e sentimenti».

Horner si è detto dubbioso sulle prestazion­i della power unit Renault. A che punto siete?

«Ho provato la macchina un

solo giorno e l’impression­e è stata buona sul fronte motore. L’affidabili­tà, che mi preoccupav­a, sembra migliorata (ieri però Verstappen è stato frenato da una perdita del circuito idraulico; n.d.r.). Mentre la potenza per il momento è la stessa con cui abbiamo finito la scorsa stagione. Finché non correremo a Melbourne, resta un punto di domanda sui nostri cavalli, rispetto a Mercedes e Ferrari. Ma in Australia dovremmo già avere una power unit evoluta».

La solidità mentale di Hamilton e il nervosismo di Vettel durante il 2017 l’hanno sorpresa?

«Direi di no. La crescita di Lewis da quando è arrivato in F.1 e il suo talento sono chiari a tutti. Se arriva preparato ai gran premi, è fortissimo. Per contro, Seb era emotivo anche quando correva alla Red Bull. Mi torna in mente un duello a Monza contro la Ferrari di Alonso, oppure certe battaglie con Webber o con me. È competitiv­o per natura. Ma è bello che ci siano piloti così».

Come vede gli altri rivali?

«Bottas si è dimostrato veloce in alcune gare, mi aspetto che si ripeta, mentre il futuro di Raikkonen dipende da lui. Se andrà come nelle ultime stagioni, potrebbe essere il suo ultimo anno in F.1. Se invece farà un grande campionato, penso che proverà a continuare».

Chi è il favorito per il titolo?

«Obbligator­io dire Hamilton e la Mercedes. Poi Vettel. E come terzi incomodi credo che si saremo anche io e Max».

1 2 9 I NUME RI Le corse disputate da Daniel Ricciardo, 28 anni, australian­o. Sinora ha colto 5 vittorie e una pole

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Sebastian Vettel, 30 anni al volante della Ferrari SF71H
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SU SEBASTIAN VETTEL SUO COMPAGNO NEL 20'14
VETO DI VETTEL SU DI ME IN FERRARI? FORSE È VERO. MA CHIEDETELO A LUI SU SEBASTIAN VETTEL SUO COMPAGNO NEL 20'14
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SU LEWIS HAMILTON PER LA LOTTA AL TITOLO
LEWIS FAVORITO, SEB ERA EMOTIVO PURE QUANDO CORREVA CON ME SU LEWIS HAMILTON PER LA LOTTA AL TITOLO

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