Miccichè, il banchiere regista dei rilanci aziendali
In questi mesi sono stati proposti generali e magistrati. Ora tocca a un banchiere, dal profilo elevatissimo. Malagò vorrebbe Gaetano Miccichè come presidente di Lega, cioè una personalità extracalcistica per un ruolo che, in base al nuovo statuto, dovrebbe essere a metà tra la funzione di garanzia e la rappresentanza politica, comunque complementare con il vero uomo forte della nuova Serie A, l’amministratore delegato, cioè l’organizzatore della macchina e il manager incaricato di sviluppare il prodotto. Alcune società vorrebbero per la presidenza una figura che conosca bene la materia, visto che c’è da portare le istanze della Lega in Federazione. Ma ieri non c’è stato nessun no alla proposta di Malagò. Il nome di Miccichè è «pesante» e i dirigenti di società si guardano bene dall’esprimere – semmai ci fosse – scetticismo.
IDENTIKIT Palermitano, 67 anni, cavaliere del lavoro e con un fratello (Guglielmo) ex vice presidente del Palermo, Miccichè è un manager d’azienda di alto livello, in particolare nel settore bancario: dalle prime esperienze negli anni Settanta alla direzione generale di Intesa Sanpaolo, fino alla presidenza (dal 2016) di Banca Imi. Nel corso della sua carriera di banchiere ha recitato un ruolo chiave nelle operazioni di rilancio di grandi gruppi industriali risolvendo crisi finanziarie come quelle di Fiat, Edison, Impregilo, Alitalia. Ora si occuperà del rilancio della Lega Serie A?