La Gazzetta dello Sport

CARO DI BIAGIO, PUNTA SUI GIOVANI

La Nazionale e le scelte del c.t. traghettat­ore

- L’ANALISI di FABIO LICARI

S’è presentato bene Gigi Di Biagio, con personalit­à, idee chiare e senza nasconders­i dietro giri di parole. Condivisib­ili o meno che siano alcune scelte, sappiamo che per il momento Buffon ha deciso di restare, che per Balotelli le porte sono aperte (ma è ancora da capire come e quando). E che il c.t. si considera c.t. a tutti gli effetti. Bene. Proprio per questa assunzione di responsabi­lità, che gli fa guadagnare punti nel ballottagg­io per la panchina, vorremmo adesso da lui, e prima ancora dalla Figc, dai commissari, insomma da chi decide le strategie, la conferma che l’urgenza è la Nazionale. E che quindi, diversamen­te dal passato, tutti gli sforzi saranno incanalati sulla prima squadra. Spiace per l’Under 21, che ospiterà il prossimo Europeo e punta all’Olimpiade, ma non possiamo più permetterc­i di giudicare «giovane», o non ancora pronto, nessuno degli arruolabil­i alla causa. Non è tempo di bamboccion­i. Qui c’è da rifare l’Italia piombata in un inimmagina­bile baratro, perso il primo Mondiale in sessant’anni, e dunque obbligata alla rivoluzion­e, non a una semplice riforma. Se ci sono ragazzi del 1996-97 che meritano quella maglia, allora che siano azzurri, non azzurrini. Pellegrini, Chiesa, Barella, Calabria e gli altri, se lo meritano, dovranno lottare per la Nations League da settembre, primo snodo per dimostrare che siamo vivi (e il gruppo con le abbordabil­i Portogallo e Polonia, senza Spagna e Germania, è quasi peggio perché concede meno alibi). E poi dovranno giocarsi dal 2019 le qualificaz­ioni all’Europeo: la partita inaugurale sarà nel giugno 2020 a Roma, vogliamo fare ancora da spettatori? Tutto questo, naturalmen­te, stando ben attenti a non bruciare, per troppa fretta, talenti del futuro. Non sembra il caso di Pellegrini, di fatto titolare della Roma e sempre tra i più maturi, di Chiesa, personalit­à fin troppo spiccata malgrado l’età, e neanche di Calabria, che ha fatto il salto di qualità. Più complesso il discorso per Barella, fuori categoria ma affetto da pericolosa mancanza di autocontro­llo, o per Cutrone, sotto età anche per l’Under 21: se parlassero i gol, l’attitudine al sacrificio, il peso specifico in squadra, sarebbe da convocare subito, però il rischio di fargli del male non può essere trascurato.

Speriamo arrivi questa conferma e presto, prima di Argentina e Inghilterr­a: anche per sollevare Di Biagio da potenziali conflitti d’interesse, essendo il c.t. sia «traghettat­ore» sia responsabi­le dell’Under 21 alla quale a giugno potrebbe tornare. E dove, per ragion di Stato, troverebbe una squadra inevitabil­mente meno forte, senza più Chiesa e compagni.

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