Da papà al Milan Mastalli diventa capitan bambino
● Suo padre è un ex del Bologna, lui ha giocato insieme a Cutrone ed è leader della Juve Stabia
La pasta del capitano. Per indossare la fascia a 22 anni (il più giovane nel panorama del calcio professionistico italiano) ci vuole personalità da vendere. Quella che non manca ad Alessandro Mastalli, leader della Juve Stabia capace di castigare la capolista Lecce che non perdeva da 22 turni. Un gol speciale come racconta il centrocampista bolognese: «Lo dedico alla mia nipotina Greta, nata una settimana fa. È stata una rete storica visto che la Juve Stabia non vinceva lì da 65 anni. Da Catania sono arrivate un sacco di telefonate a mio padre per ringraziarmi» (ride).
LEADER Figlio d’arte, papà Ennio ha giocato in A (65 presenze con Bologna e Lecce): «Colleziono figurine e spero di finire come lui sull’album Panini». Due anni fa l’addio al Milan dopo l’annata tribolata vissuta al Lugano con Zeman: «Diciamo che, diversamente dal solito, non ha avuto un occhio di riguardo per i giovani. Andare all’estero come prima esperienza non è stata la scelta giusta». A credere nel talento di Mastalli ci ha pensato Manniello: «Mi ha voluto fortemente dopo che in Svizzera avevo perso consapevolezza e molti non credevano più in me». Mister Caserta in estate l’ha nominato capitano: «Che soddisfazione esserlo alla mia età e avendo compagni che hanno giocato in A. Penso di essere stato scelto per i comportamenti e per il fatto che riesco a farmi rispettare da tutti nonostante sia giovane».
MILAN Una vita in rossonero e con la fascia al braccio. Investitura arrivata sin dagli Allievi Nazionali con un certo Pippo Inzaghi in panchina: «Il mister ci chiese di scrivere su un foglio chi volessimo come capitano. Mi hanno votato tutti». Roba da plebiscito agli exit poll se fosse un candidato in politica. Tra i suoi elettori Calabria, Petagna, Locatelli, Cristante e Cutrone. Oggi tutti protagonisti in A. «Ci tentiamo sempre in contatto, quando riusciamo ci vediamo e andiamo a cena insieme. Che anni quelli: ricordo ancora i consigli in allenamento di Montolivo e De Jong. A Inzaghi dico grazie per l’esordio in A contro il Torino». Un’amicizia speciale con Patrick Cutrone: «Ero sicuro che avrebbe sfondato, ma ha sorpreso pure me per la velocità con la quale si è imposto al Milan. Con lui e Locatelli ci sfidavamo sempre a ping pong: il bomber è un osso duro, ma alla fine vincevo sempre io». Chissà se in futuro si sfideranno in A da avversari. Il suo agente Valentino Sidella è molto attivo: Atalanta e Cagliari lo seguono e dalla B Entella e Venezia si sono già mosse.