La SF71H monta le «armi» anti-scia di scuola Mercedes
●Spuntano i generatori di vortice davanti alle fiancate che rafforzano i flussi verso il fondo
Il termometro nel secondo giorno di test al Montmelò è rimasto inchiodato su temperature degne di Sierra Nevada e questo induceva a pensare che stessero per uscire dai box Sofia Goggia e Lindsey Vonn, piuttosto che Sebastian Vettel e Max Verstappen e che, al di là delle battute, i team avrebbero svolto un programma di lavoro ridotto. Di fatto, pur riuscendo a fatica ad innescare le temperature di esercizio degli pneumatici per generare aderenza e complice la decisione di non interrompere le prove per la pausa pranzo, tutte le squadre sono riuscite a svolgere un’adeguata mole di lavoro, con la Ferrari impegnata, tra l’altro, in più prove aerodinamiche con laser posizionati nella zona del diffusore e rastrelli di sensori dietro le ruote posteriori. RAKE Sono state provate varie altezze da terra del retrotreno, modificando ogni volta l’angolo di rake (l’assetto picchiato) per valutare le implicazioni che ciò comportava a livello di dinamica del veicolo, ma soprattutto gli effetti sull’estrazione del flusso d’aria dal fondo della monoposto. Si tratta di prove che non servono per valutare la base della vettura, vanno oltre, consentendo di affinare progressivamente l’assetto aerodinamico e la correlazione PROVE DI ASSETTO GENERATORI DI VORTICI La SF71H ha montato sensori laser nel retrotreno (area verde) per valutare le variazioni di altezza da terra, e diversi angoli di rake. Ai deflettori aggiunti dei generatori di vortici (frecce rosse) con un profilo sinuoso, simili a quelli Mercedes 2017 con quello meccanico. In sostanza, dopo la prima giornata, in cui Raikkonen aveva di fatto sgrossato la vettura senza intraprendere strade specifiche verso un setup più affinato, ieri Vettel ha iniziato il lavoro in tal senso, raccogliendo una considerevole mole di dati.
NOVITÀ Restando nell’ambito dell’aerodinamica, si sono anche visti i primi aggiornamenti, con l’aggiunta di generatori di vortice (simili a quelli della Mercedes) nel profilo inferiore dei deflettori davanti alle fiancate. Questi particolari hanno la funzione di «rafforzare» il flusso diretto al fondo della vettura e lavorano in congiunzione ai profili a scimitarra posti dietro di essi. I vortici che vengono generati, uniti ad altri ben maggiori, hanno anche lo scopo di disturbare nel gioco delle scie le monoposto che seguono. In pratica la scia risulta maggiormente «perturbata» e di conseguenza dannosa per le monoposto che seguono, rendendo più complicate le manovre di sorpasso. Si può dire, quindi, si tratti anche di un’arma nei confronti dei rivali. Non è causale sia emerso che la Mercedes dell’anno scorso fosse la vettura che produceva una scia più turbolenta rispetto alle altre monoposto, impedendo agli avversari di avvicinarsi. Dunque non solo power unit.