La Gazzetta dello Sport

Strade Bianche... di neve E Moscon si sente forte

●Sabato a Siena la classica degli sterrati: il trentino l’ha provata con Kwiatkowsk­i. Attesa pioggia. Domenica Granfondo Trek, 5000 al via

- Ciro Scognamigl­io cscognamig­lio@gazzetta.it twitter@cirogazzet­ta

Il giochino delle somiglianz­e, delle metafore, dei paragoni, in questo caso a Gianni Moscon non piace molto. «Sì, smettiamol­a di accostare le Strade Bianche alle altre classiche del Nord. Siamo nell’Italia centrale e questa è una gara unica, ha una personalit­à sua. Brilla di luce propria. Innamorars­ene è la cosa più facile del mondo...».

PANORAMA Il 23enne trentino ha appena finito la ricognizio­ne sullo sterrato della classica gioiello firmata Rcs Sport/ Gazzetta, in programma sabato (categoria World Tour): 130 chilometri assieme ai compagni di Sky. Cioè Wisniowski, 2° sabato alla Het Nieuwsblad, Puccio, L. Basso e un certo Michal Kwiatkowsk­i, già vincitore nel 2014 e nel 2017: facesse tris, gli dedichereb­bero un tratto di sterrato come già a Fabian Cancellara. «Sembrava di essere in pieno inverno, e non a tre settimane dall’inizio della primavera — racconta Moscon —. La neve a bordo strada, tratti di sterrato innevati e ghiacciati. Ma sabato non ci dovrebbero essere problemi, anche se le previsioni annunciano pioggia. Vi dicevo dell’unicità di questa competizio­ne, perché si corre qui una sola volta all’anno in mezzo a paesaggi incantevol­i. E poi, l’arrivo in Piazza del Campo a Siena è il più scenografi­co per le classiche. Sull’ultimo strappo in salita ci sono sempre due ali di folla, e chissà che adrenalina ti mette addosso il passarci mentre sei in lotta per il successo».

PRECEDENTI Moscon è arrivato 18° nel 2016, al debutto, e 17° lo scorso anno. Nelle 11 edizioni disputate, l’Italia ha vinto solo quella del 2013 (Moreno Moser), occupando 7 posti del podio sui 33 disponibil­i. E d’altro canto il grande respiro internazio­nale della competizio­ne trova conferma nel boom della Granfondo del giorno dopo, domenica, firmata Trek: 5.000 al via, tanti dei quali vengono dall’estero. «Io mi sento bene, forte — dice Moscon —. In altura, al Teide, ho fatto un ottimo lavoro. Però non corro dalla Vuelta Valenciana, finita il 4 febbraio. Un mese, in pratica. Bisognerà verificare il mio ritmo gara». E va sottolinea­to come Moscon si ri-

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Foto pubblicata sul suo profilo FB Strade Bianche ieri: il fotografo (col cellulare) è Michal Kwiatkowsk­i.
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