La Gazzetta dello Sport

Pista, l’Italia non insegue più

●Mondiali Oggi obiettivo medaglie dai quartetti. Lanciati da Ganna, gli uomini si migliorano di 1”: nuovo record italiano, puntano al bronzo. Donne: terzo tempo

- Ciro Scognamigl­io cscognamig­lio@gazzetta.it twitter@cirogazzet­ta

Va così: il quartetto azzurro dell’inseguimen­to stampa il nuovo record italiano — 3’54”884 — migliorand­olo di quasi un secondo tutto d’un colpo (3’55”721 ai Giochi di Rio), ma va a sbattere nella sfida diretta contro una super-Danimarca che gli nega la finale per l’oro. A quella ci va la Gran Bretagna, a cui basta il tempo di 3’56”335 per battere la Germania. Una disdetta? Sì, ma fino a un certo punto.

PROGRESSI «Ai ragazzi non mi sento di rimprovera­re niente — spiega il c.t. Marco Villa —. Sono andati davvero forte». I Mondiali della pista di Apeldoorn cominciati ieri certifican­o infatti una realtà importante e fino a pochi anni fa difficilme­nte immaginabi­le: nella specialità-regina, l’Italia non insegue più. Fa parte dell’élite mondiale. Al maschile e anche al femminile, visto che le ragazze di Dino Salvoldi hanno fatto segnare il terzo tempo di qualificaz­ione (4’21”543). Oggi le azzurre affrontera­nno la Gran Bretagna, mentre l'altra sfida di vertice sarà Stati UnitiNuova Zelanda: le vincenti andranno a giocarsi l’oro, mentre chi farà segnare i due migliori tempi tra le due battute e altre quattro nazionali (Germania, Francia, Canada, Polonia) disputerà la «finalina» per il bronzo. Più «immediato» il destino dei ragazzi: se battono la Germania, si metteranno il bronzo al collo.

PRESTAZION­E Filippo Ganna. Simone Consonni, Liam Bertazzo, Francesco Lamon. Sono quelli di Rio, ripescati all’ultimo momento e capaci di arrivare quinti. Sono quelli che girano girano e ancora girano con i cinque cerchi di Tokyo 2020 sempre in testa. «Gliel’ho ripetuto ancora una volta prima di scendere in pista — afferma il c.t. Marco Villa —. Questo deve essere il nostro percorso per arrivare a Tokyo. Abbiamo atleti forti anche su strada come Ganna e Consonni, dobbiamo fare sacrifici, ma se già così scendiamo sotto 3’55” allora possiamo essere ottimisti. Con la Danimarca abbiamo dovuto fare una gara un po’ contro la nostra natura: loro sono abituati a partire fortissimo e abbiamo dovuto farlo anche noi, a costo di concedere un po’ sul finale che è il nostro punto di forza. Negli ultimi 1.000 metri siamo stati in vantaggio (ai meno 250 metri avevamo 18 millesimi di margine, ndr), ce la siamo giocata fino alla fine. Testa alta, ora lottiamo per il bronzo (che arrivò nel 2017, ndr)».

VALORE Elisa Balsamo, Tatiana Guderzo, Letizia Paternoste­r e Simona Frapporti: dal loro sforzo è venuto fuori il terzo tempo di qualificaz­ione tra le donne. «Sono un po’ rammaricat­o — confessa il c.t. Savoldi —. Il distacco dalla prime due non è reale, siamo più vicini. Purtroppo siamo rimasti in tre a 7 giri dalla fine troppo presto (non si è espressa al massimo la Frapporti, ndr) e lo abbiamo pagato». L’Italia da due anni è campioness­a d’Europa e ci metterà l’anima anche oggi, nonostante ieri sera alla 18enne stellina Letizia Paternoste­r sia salita qualche linea di febbre. Migliorare il quarto posto del 2017 resta l’obiettivo da raggiunger­e.

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 ??  ?? A sinistra, il quartetto maschile: Filippo Ganna, 21 anni, trascina Francesco Lamon, Liam Bertazzo e Simone Consonni. Sopra, le azzurre sulla pista di Apeldoorn: Letizia Paternoste­r, Tatiana Guderzo, Simona Frapporti, Elisa Balsamo BETTINI
A sinistra, il quartetto maschile: Filippo Ganna, 21 anni, trascina Francesco Lamon, Liam Bertazzo e Simone Consonni. Sopra, le azzurre sulla pista di Apeldoorn: Letizia Paternoste­r, Tatiana Guderzo, Simona Frapporti, Elisa Balsamo BETTINI
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