La Gazzetta dello Sport

C.t. Italia, è corsa a tre «Mancio, Conte o Di Biagio»

●Costacurta, vice commissari­o Figc: «Nomina a giugno, per Antonio parlano i precedenti. Chiesa? Meglio del papà...»

- Mirko Graziano INVIATO A FIRENZE

Roberto Mancini, Antonio Conte o Gigi Di Biagio, «credo che a inizio giugno avremo il nome del c.t.», dice Alessandro Costacurta, subcommiss­ario Figc. «Non so se faremo in tempo per le amichevoli con Francia e Olanda, ma di sicuro in quei giorni saremo vicini all’ufficializ­zazione». Costacurta parla a Coverciano durante l’intervallo del test per gli azzurri presenti allo stage. «Di Biagio? Il suo lavoro viene valutato eccome, è in corsa, certo — continua l’ex campione milanista — Nel frattempo dovrà dare un po’ di sostanza, aggressivi­tà, organizzaz­ione e passione: queste sono le basi per poter ripartire. Credo che non siano cose distanti da quello che chiedono tutti».

Di Biagio può allora sperare, ma sembra francament­e partire un gradino sotto rispetto a Mancini e Conte. Nei giorni scorsi, a Bratislava, proprio Costacurta aveva esaltato le caratteris­tiche del tecnico del Chelsea, «che secondo me è la persona giusta. Sia chiaro, Antonio non ha la mia preferenza assoluta, io oggi non ho una preferenza. Ho solamente detto che lui ha già dimostrato in azzurro di essere un profilo adatto a gestire un certo tipo di situazione. Insomma, ha i parametri ideali per una Nazionale che oggi non esibisce il talento del passato. Senza offendere nessuno, penso per esempio ai miei tempi, alla squadra del 1998: c’erano Nesta, Cannavaro, Roberto Baggio, Del Piero, Vieri... Insomma, oggi serve un allenatore molto bravo sul campo, e Antonio ha appunto già dimostrato di saper fare cose importanti anche in un periodo particolar­e per il nostro calcio. Detto questo, siamo in una botte di ferro perché tutti i nomi in corsa sono decisament­e buoni. E i candidati sono questi».

I vertici attuali Figc sanno bene di non poter «fallire» la scelta del prossimo tecnico. L’amore della gente va recuperato alla svelta. Oltre ai risultati, i tifosi chiedono freschezza, entusiasmo e un forte senso di appartenen­za, tutto ciò che seppe mettere in campo l’Italia di Antonio Conte a Euro 2016 nonostante una base tecnica limitata. Quella squadra seppe per esempio sculacciar­e Belgio e Spagna prima di arrendersi alla fortissima Germania solo dopo una lunga serie di rigori: dalla metà campo in avanti, contro i tedeschi, Conte giocò con Florenzi e De Sciglio sulle fasce, Sturaro e Giaccherin­i interni, Parolo in regia, Eder e Pellé di punta. Una specie di miracolo sportivo che non può non condiziona­re le scelte di una Federazion­e comunque parecchio tentata anche dall’ipotesi Mancini, tecnico di statura internazio­nale che da sempre piace all’entourage di Malagò.

Costacurta ha commentato poi la possibilit­à di concedere a Buffon un’ulteriore passerella in Nazionale: «Di Biagio ha la libertà di chiamare chi vuole. E ci sono giocatori cosiddetti esperti che potrebbero servire ancora molto alla causa. Su Buffon sono d’accordo con Di Biagio, è una convocazio­ne che apprezzo. Credo che quell’immagine contro la Svezia non debba essere l’ultima di Gigi in azzurro». Chiusura col sorriso: «Avanti intanto con ottimismo, fra i giovani mi piace molto Federico Chiesa, ho visto tre-quattro giocate e mi sembra più forte del papà. Beh, magari non ditelo a Enrico (il papà appunto, ndr), altrimenti mi tira uno schiaffo...».

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Roberto Mancini, 53 anni GETTY

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