«Se il Napoli è l’Olanda questa Juve è l’Italia: vince»
●L’a.d. Juve replica a Sarri e rilancia «Il nostro tecnico ha dimostrato tanto: sono convinto che rimarrà»
Marotta, stoccata a Sarri: «Il bel gioco? Conta solo arrivare in fondo» Su Allegri: «Resterà qui»
BUFFON PENSA SOLO AL PRESENTE IL RAPPORTO CON LUI È IDILLIACO
BEPPE MAROTTA SU GIGI BUFFON
Il pomeriggio al Teatro Regio è un tuffo nel passato e un manifesto che vale per presente e futuro. Qui Beppe Marotta ha ricevuto il premio «Sportivo piemontese dell’anno», applaudito anche da Giovanni Malagò, che lo ha ringraziato pubblicamente: «È un amico e ci sta dando una mano a risolvere alcune situazioni con il commissariato straordinario della Figc», ha detto il numero uno del Coni.
L’ITALIA SIAMO NOI Marotta è utile e vincente, come dimostra il palmares dei suoi anni bianconeri. Lo stile Juve non prevede la rissa verbale, però a specifica domanda sul recente proclama di Maurizio Sarri («Noi siamo come l’Olanda degli Anni 70, segneremo un’epoca»), l’amministratore delegato risponde così: «Se loro si sentono l’Olanda, la Juventus è l’Italia, che è pluridecorata per Mondiali conquistati. È tra le leggende del calcio mondiale e noi cerchiamo di imitare questa squadra». Orgoglio nazionale ed elegante frecciatina. L’a.d. ricalca il canovaccio di Allegri: a noi interessa vincere, il bel gioco lo lasciamo agli altri. Ai posteri rimane l’albo d’oro, il resto sono chiacchiere da bar e noia. Per questo Marotta, esattamente come Allegri, non si cura di chi critica il gioco della Juve: «Conta arrivare in fondo ed essere vincitori – ribadisce –. Giocare bene o male è una cosa complementare. Se il Napoli vincerà lo scudetto, lo avrà meritato per aver fatto un punto in più di noi, indipendentemente dall’aver giocato meglio».
ALLEGRI RESTA CON NOI Il Napoli è davanti, ma il cammino è lungo e la Juve ha il jolly dello scontro diretto in casa: «Noi adesso non dobbiamo guardare la classifica ma gli impegni che ci aspettano da qui a un mese, e in competizioni diverse – spiega l’a.d. –. Lo spirito è sempre quello, entrare in campo per vincere, poi i conti si fanno alla fine. Lo scontro diretto sarà importante ma non fondamentale. Da qui alla fine ci sono tanti punti a disposizione, tante partite scontate che possono rivelarsi difficili e chiudersi con risultati inaspettati». Tra le motivazioni del premio c’è anche la capacità di scegliere gli allenatori. Marotta ha vinto la scommessa Allegri e non ha intenzione di farselo soffiare: «Io credo che il tecnico abbia dimostrato, partendo tra lo scetticismo generale, di essere non solo all’altezza della Juve, ma anche uno dei migliori allenatori in circolazione. Per lui parlano i risultati. È un rapporto che si è creato tra l’indifferenza, ma sta regalando a tutti grandi soddisfazioni. Sono certo che continuerà».
CAN, DEVI DECIDERE Dal presente al futuro: in pole c’è Emre Can, rinforzo scelto per la Juventus che verrà. Marotta ha ribadito l’interesse per il centrocampista del Liverpool, ma l’ultima parola spetta a lui: «Emre Can è uno dei giocatori più appetibili, per ciò che vale e perché è svincolato a giugno. È normale che abbia tante pretendenti, noi stiamo facendo e abbiamo fatto la nostra strada, sappiamo che tra i club concorrenti ci sono i migliori al mondo, ma il destino di un giocatore è sempre nella propria testa. Se deciderà di venire a Torino con la Juventus saremo contenti, se invece sceglierà di andare in un altro club coglieremo un’altra opportunità». Per la fascia c’è anche Darmian («È un giocatore del Manchester United, ma posso dire che è bravo e interessante») mentre sul futuro di Buffon non ci sono novità: «Gigi è concentrato sul presente, del suo futuro discuterà con il presidente. Il rapporto tra lui e la società è idilliaco».
EMRE CAN È UNO DEI PIÙ APPETIBILI IL FUTURO È NELLA SUA TESTA
BEPPE MAROTTA SU EMRE CAN
LA GIORNATA
Al numero due bianconero il premio «Sportivo piemontese dell’anno»
La frecciatina al Napoli: «Il bel gioco? Conta soltanto arrivare in fondo...»