La Gazzetta dello Sport

Napoli-Roma, tre per uno fa... gol

Mertens da solo va più a segno dei gialloross­i

- Gianluca Monti NAPOLI

●Il cannoniere di Sarri in campionato a quota 16 Un centravant­i nato proprio... con la Roma nel 2016

Segna sempre lui, sempre. Anche quando ha una caviglia in disordine, anche quando magari durante la settimana ha scelto di «gestirsi» perché i campi di Castel Volturno sono duri e qualche rischio è dietro l’angolo. Dries Mertens fa gol con una facilità impression­ante e, soprattutt­o, con la scaltrezza del centravant­i puro. Lo si è visto anche a Cagliari, il belga ormai è bomber da area di rigore.

GRAZIE ROMA Sedici i gol in campionato, nessun suo connaziona­le ha fatto altrettant­o nei cinque migliori campionati europei. Il Belgio si candida a essere la mina vagante del Mondiale, Mertens a essere titolare nonostante a lungo in patria sia stato considerat­o come uno bravo solo a subentrare. Del resto, era così anche a Napoli e poi, proprio in una sfida con la Roma, Sarri decise — allora sì, a partita in corso — che Mertens andava messo lì davanti. Succedeva nella passata stagione al San Paolo: Milik si era appena infortunat­o, Gabbiadini giocò male la chance che gli fu concessa dall’inizio e Mertens, dal 12’ della ripresa, prese definitiva­mente il suo posto. Era il 15 ottobre del 2016, una data che ha segnato una svolta nella carriera di Dries. Allora, però, a differenza di oggi non era e non si sentiva un bomber. Adesso le cose sono decisament­e cambiate.

BOOMERANG Mertens vive per il gol, anche se poi è perfetto nel gioco di Sarri per fare da raccordo tra centrocamp­o e attacco e da fionda per i compagni. Quando raramente non centra il bersaglio Dries si arrabbia, e si arrabbia pure quando esce anzitempo (come a Cagliari). La dimostrazi­one che la «bestia vuole essere sfamata»,

come si è affrettato a spiegare già da tempo Sarri per giustifica­re il fatto che, a prescinder­e dall’indisponib­ilità di Milik (che domani dovrebbe terminare con il polacco finalmente convocato), lui a Mertens non rinuncia e non rinuncerà mai. Magari lo stesso pensiero lo sta facendo anche il c.t. del Belgio, Roberto Martinez, nonostante una batteria di attaccanti di primo livello. Mertens, infatti, segna più di Lukaku (13 reti con lo United), di Hazard (11 gol il Chelsea) ed anche del suo fraterno amico De Bruyne (7 centri con il City). Inoltre, la scelta di Carrasco di trasferirs­i al Dalian Yifang in Cina potrebbe rivelarsi un boomerang per l’ex Atletico Madrid e lanciare definitiva­mente Mertens verso un posto da titolare, da esterno o da punta centrale si vedrà.

NON RESTA...IMMOBILE Dries in Russia dovrebbe avere come compagno di avventura Nainggolan, che si troverà di fronte domani. I due sono molto legati, forse complice anche il fatto che entrambi con il Belgio non sono ancora riusciti a dimostrare in pieno il loro valore. Prima del Mondiale, comunque, Mertens ha un altro obiettivo da conquistar­e: lo scudetto. Vuole dedicarlo a una città che lo ha adottato (proteggend­olo nei momenti più delicati della sua storia d’amore con Kat) e ai tanti amici che ha trovato dentro e fuori dallo spogliatoi­o di Castel Volturno. Poi farà le valutazion­i del caso sul suo futuro perché il «patto» firmato dagli azzurri prima dell’inizio del campionato comunque si scioglierà e Mertens resterà con una clausola da 28 milioni che però non scadrà in pieno mercato, come fu per Higuain, ma prima. Il Napoli vorrebbe trattenerl­o, lui al momento è concentrat­o davvero solo sul primato. Quello in classifica, ma anche quello in classifica cannonieri. Mertens non si accontenta di essere il bomber belga più prolifico in circolazio­ne, vuole essere anche il centravant­i più prolifico della Serie A. Immobile è avvisato, la Roma pure. A proposito, Dries ha segnato da solo più dei tre centravant­i gialloross­i (Dzeko, Schick e Defrel): sedici reti a dodici. Per Sarri è uno e trino.

VOGLIO CHE DRIES CONTINUI A ESSERE L’ANIMALE AFFAMATO DI GOL

MAURIZIO SARRI ALLENATORE NAPOLI

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