La Gazzetta dello Sport

«Come una bambina alla prima gara Sono felice e mi godo il momento»

- BIRMINGHAM a.b.

Sorpresa, incredula, confusa e felicissim­a: il dopo-gara di Alessia Trost è un grappolo di emozioni con tanti acini. Da gustare dopo che, per celebrare l’oro di Maria Lasitskene, amica-nemica di tante battaglie, anziché le note dell’inno russo, all’interno della Birminham Arena sono risuonate quelle (neutre) della Iaaf.

Come si sente?

«Come una bambina alla prima gara. So che la misura non è degna di una medaglia mondiale, ma prendo e porto a casa. Mi ripaga di quanto fatto nell’ultimo anno e mezzo. Ci ho messo tanto e ho raccolto poco. Ora mi godo il momento».

Con dedica a chi?

«A un’infinità di persone. Le ringrazier­ò una a una. Ma non mi fermo qui».

Anche a Gimbo?

«Certamente, è un compagno di allenament­o perfetto. Nessuno dà tanto in pedana. Mi insegna molto, anche l’accento marchigian­o...».

Che gara è stata?

«Strana: la pedana è reattiva, ma difficile da interpreta­re. Ci sono stati molti errori, anche a basse misure. Mi resta solo il rammarico dell’1.96. Alla terza ho provato quelle sensazioni che cerco da tempo».

L’è piaciuto l’ambiente, così particolar­e?

«Il vantaggio di non avere altre gare in contempora­nea è che sai sempre quando tocca a te. Aiuta molto».

Se guarda avanti ora cosa vede?

«Una strada sulla quale continuare a camminare. E’ dura portare avanti un progetto ambizioso senza vedere risultati. I cambiament­i sono stati tanti, tecnici e motivazion­ali. Il processo è lungo e tutt’altro che 24 ANNI completato. Ma siamo sulla giusta strada. Questo risultato mi alleggeris­ce e mi dice che so ancora combattere».

Cosa le manca?

«La sicurezza alle misure importanti. Allo stacco, che è tutto, non ci sono ancora. Devo lavorare sugli ultimi tre appoggi della rincorsa».

Perché, a 24 anni, si è iscritta all’università?

«Per avere una vita fuori dall’atletica: frequento “Scienze e tecnologie alimentari”, laurea triennale in agraria ad Ancona. Ho già dato tre esami: chimica, biologia e inglese».

MI RIPAGA DELL’ULTIMO ANNO E MEZZO: LAVORATO TANTO RACCOLTO POCO

ALESSIA TROST

Dove sposta il mirino adesso?

«Sulla stagione all’aperto e sugli Europei di Berlino di agosto in particolar­e. In aprile, probabilme­nte, faremo un raduno al caldo, vorremmo rimanere in Europa».

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COLOMBO Una sorridente Alessia Trost festeggia col tricolore

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