La Gazzetta dello Sport

Strage di Latina, il carabinier­e idoneo nei test

●Le indagini sulla tragedia di Cisterna: la moglie aveva presentato due esposti L’Arma: «Capire se si poteva prevedere»

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Quei test di idoneità (al servizio e al possesso della pistola), recentemen­te superati. E quegli esposti in questura dopo le violenze, rimasti inevasi. Dopo la strage di Cisterna di Latina, con la follia omicida di Luigi Capasso, l’appuntato dei carabinier­i che ha ferito la moglie a colpi di pistola (Antonietta Gargiulo, ancora ricoverata in prognosi riservata), poi ha ucciso le due figliolett­e di 7 e 13 anni, prima di suicidarsi, è il momento delle polemiche. E delle accuse, per l’allarme lanciato più volte dalla moglie di Capasso, che aveva segnalato il marito come un uomo violento, da cui si stava separando (l’udienza era fissata per il 23 marzo). E l’Arma dei carabinier­i annuncia un’indagine, anche alla luce dell’idoneità di Capasso nei test, «per capire se ci fossero elementi per prevedere la tragedia».

RESPONSABI­LITÀ «Ci sono responsabi­lità che vanno cercate e trovate in questa tragedia. Se si poteva evitare non lo so, ma non ci fermeremo qui», ha spiegato Maria Concetta Belli, il legale della donna. L’avvocato ha ricordato che la Gargiulo, da quando era stata aggredita, a settembre scorso, aveva sempre tenuto a distanza l’ex marito, rifiutando di incontrarl­o. «Aveva paura certamente del comportame­nto aggressivo dell’uomo, ma adottava ogni precauzion­e possibile - ha sottolinea­to l’avvocato - evitando ogni comportame­nto o incontro che potesse metterla in pericolo. Però non è bastato». Emerge che la donna aveva presentato due esposti alla polizia, dopo le violenze del marito. E che l’uomo, l’ultimo il 30 gennaio, aveva superato due test psicologic­i di idoneità profession­ale: uno, nella scuola sottuffici­ali dei carabinier­i di Velletri, al momento del suo trasferime­nto in caserma (dov’era stato ospitato dopo aver lasciato l’abitazione familiare); un altro, chiesto dallo stesso Capasso, con la Asl.

FIORI SUI BANCHI E sulle ombre della strage di Latina è intervenut­o anche il ministro dell’Interno, Marco Minniti: «È assolutame­nte inaccettab­ile», a volte ci sono «troppe sottovalut­azioni e non si comprende la minaccia in campo». E nel giorno dei funerali di Alessia e Martina, le due figlie della coppia, a Cisterna sarà lutto cittadino. Ieri, sui loro banchi, i compagni di classe e gli insegnanti hanno lasciato rose e peluche.

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Antonietta Gargiulo e Luigi Capasso con le figlie Alessia e Martina

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