La Gazzetta dello Sport

Zizou il marsiglies­e prepara il colpo E aspetta Mbappé

●Il giovane talento ha detto no due volte al Madrid: prima di passare al Monaco e poi la scorsa estate

- Filippo Maria Ricci CORRISPOND­ENTE DA MADRID @filippomri­cci

«Siamo a Parigi e io sono marsiglies­e…». E via con una risata, in quel modo tanto ancelottia­no che Zinedine Zidane ha adottato per far fronte ai momenti di difficoltà in sala stampa. «Una risata vi seppellirà» sembra voler dire Zizou, antico motto anarchico che in Italia riprese piede negli anni 70. Zizou da Carletto ha appreso a stemperare così animi e polemiche, parare frecciate ed evitare trabocchet­ti.

PARIGI LONTANA Zinedine manca calcistica­mente da Parigi dal 27 maggio 2006, amichevole tra Francia e Messico allo Stade de France. E al Parco dei Principi contro il Psg ci ha giocato l’ultima volta nel gennaio del ’97: venne con la Juventus per la Supercoppa europea e vinse addirittur­a 6-1. «Mi piace essere qui, vengo così poco a Parigi…», diceva ieri in tono semiserio. Un marsiglies­e nella capitale, con il «suo» OM che resta l’unica squadra francese ad aver vinto la Champions… «Si, nel 1993. Sono passati tanti anni e sinceramen­te non so perché. Un giorno succederà di nuovo». Il marsiglies­e sorride: eliminare il Psg vuol dire far fuori l’arcinemico della sua squadra del cuore e continuare la corsa col Madrid verso il triplete consecutiv­o in Champions: «Alla fine della partita qualcuno è destinato a restarci male, è naturale». Il Madrid oggi compie gli anni, 116, e la voglia di festeggiar­e alla Casa Blanca è sempre enorme.

IL PRIMO NO A provare a far deragliare la corazzata spagnola ci sono un ex avvelenato di cui parliamo a parte, Di Maria, e un ragazzino francese che era innamorato di Zizou (e di Ronaldo) e che da Zinedine e dal Real Madrid è stato da tempo ricambiato a livello affettivo. Nell’inverno del 2012 Kylian Mbappé fu invitato a Valdebebas. Erano i tempi nei quali la sua cameretta era tappezzata da poster di Cristiano Ronaldo, dopo che in età ancor più tenera si faceva rapare per cercare di avvicinars­i alla più celebre pelata nazionale, quella di Zidane. Il piccolo prodigio di sangue misto passò una settimana nel centro sportivo del Madrid, trattato con tutti gli onori riservati a chi già da ragazzino è entrato nell’albo dei predestina­ti. Alla fine con la famiglia decise di non sradicarsi e andò al Monaco.

IL SECONDO NO Un primo no, seguito da un secondo a 5 anni di distanza. La scorsa estate Florentino Perez e Zidane hanno puntato forte sul 18enne francese. La sua stagione al Monaco era stata fenomenale e sembrava la pedina giusta per proiettare nel futuro il progetto galattico. Mbappé era in vacanza in Spagna e Zidane andò a trovarlo. Parlavano la stessa lingua, in senso figurato oltre che letterale. Però alla fine l’affare è saltato e Mbappé è finito al Psg. Per questioni economiche (tra prezzo del cartellino, commission­e per il papà, stipendio del ragazzo) e tecniche: finché non verrà spento il segnale della BBC, l’attacco del Madrid, sarà sempre difficile convincere un giocatore di grandi qualità a firmare per la Casa Blanca. Sembrava potesse andar via Gareth Bale, e questo Perez e Zidane avevano paventato alla famiglia Mbappé, però alla fine il gallese è rimasto. E Kylian è andato a Parigi dove era sicuro del posto, con buona pace di Di Maria. Il Madrid si è lasciato sfuggire il miglior Under 20 del mondo, e non siamo sicuri che Zidane abbia accolto la notizia con una risata come quelle che ha dispensato ieri al Parco dei Principi. Ovviamente la storia è ancora lunga: i due in futuro potranno trovarsi in Spagna, o in nazionale. O a Parigi: «Difficile – disse Zizou nel 2016 – Io sto bene al Madrid e poi sono marsiglies­e…». Ovviamente sorrise.

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Zinedine Zidane, 45 anni EPA

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