La Gazzetta dello Sport

Inter, Candreva col Napoli s’esalta Ma il gol resta tabù

●Ancora a secco, l’esterno all’andata fu tra i migliori e agli azzurri ha già segnato una rete da Champions

- Luca Taidelli MILANO @LucaTaidel­li Antonio Candreva, 31, è all’Inter dal 2016

L’assurda morte di Davide Astori ha portato al rinvio del derby, partita in cui Antonio Candreva si esalta. Ma il calendario propone subito all’esterno romano un altro avversario cui lo legano bei ricordi: il Napoli. Intanto perché nella gara d’andata al San Paolo l’azzurro ha sfornato la migliore prestazion­e da quando veste il nerazzurro. Ma soprattutt­o perché proprio ai campani Candreva ha realizzato un gol e un assist decisivi per mandare ai preliminar­i di Champions League la Lazio. Quel 31 maggio 2015, ultima giornata di campionato, in ballo c’era il terzo posto e il gruppo allora allenato da Stefano Pioli vinse 4-2 andando al riposo sul 2-0 grazie a un gol di Parolo (su passaggio di Candreva) e all’acuto in contropied­e dello KULTA stesso interista. Higuain poi firmò la doppietta del 2-2 ma fallì il rigore del sorpasso. Nel finale decisero Onazi e Klose, spingendo il Napoli in Europa League.

TURBAMENTI Candreva giocò l’intero match da esterno alto in un 4-3-3. E così potremmo vederlo anche domenica sera, se Spalletti decidesse di mettersi a specchio con l’undici di Sarri. L’alternativ­a sarebbe il consueto 4-2-3-1, ma con l’opzione di muoversi da trequartis­ta. Una soluzione che piace all’allenatore e che potrebbe aiutare l’ex Lazio a superare la maledizion­e del gol. Mai in carriera infatti era arrivato a marzo senza una rete. «La cosa inizia a turbarmi» ha ammesso di recente Antonio con grande onestà. Muovendosi più centralmen­te, ruolo già ricoperto a Roma, avrebbe la possibilit­à di vedere meglio la porta e di sfruttare il suo gran tiro. Senza trascurare la specialità della casa, visto che nessuno in campionato ha servito più assist di lui: 8. Anche se l’ultimo risale al 16 dicembre scorso, a Icardi nel match perso 3-1 contro l’Udinese. Al limite quelli che erano cross si potrebbero trasformar­e in verticaliz­zazioni per lo stesso capitano o per i compagni che si inseriscon­o. Ma sicurament­e poter svariare lo aiuterebbe anche ad uscire da quei movimenti a volte troppo uguali a se stessi che dovrebbero portarlo sul fondo per mettere in mezzo palloni.

IL PARADOSSO Perché quello di Candreva è un bel paradosso. Da un lato è il giocatore che in questo campionato ha tirato più volte (48) senza ancora trovare il gol. Dall’altro, malgrado dopo Hamsik sia quello che è stato sostituito più volte (17) con 66 è secondo soltanto ad Insigne (70) per occasioni create per i compagni. Delle sue 48 conclusion­i, 15 sono state parate, 16 respinte, 15 erano fuori dallo specchio e 2 hanno centrato i legni.

SCATENATO AL S. PAOLO Candreva insomma spera di sbloccarsi con un altro gol al Napoli (cui aveva già segnato un’altra volta) per farsi il regalo di compleanno con qualche giorno di ritardo – ha compiuto 31 anni il 28 febbraio – e comunque ripetere la prova dell’andata. Il 21 ottobre scorso fu il migliore dei suoi dopo Handanovic con una prova generosiss­ima fatta di ripartenze ma anche tanto sacrificio per aiutare D’Ambrosio sulla corsia in cui la squadra di Sarri è più pericolosa, grazie a Ghoulam (ora infortunat­o) e Insigne. Certo, era un’altra Inter, più sicura di sé e coesa. Capace anche di giocare il pallone nella propria area pur di costringer­e l’avversario ad alzare il pressing in modo da guadagnare campo. Ma non è mai troppo tardi per ricordarsi cosa si è stati.

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