La Gazzetta dello Sport

GANNA LOCOMOTIVA DELLA NUOVA ITALBICI

Il pistard azzurro campione del mondo

- LO SPUNTO di PIER BERGONZI email: pbergonzi@rcs.it twitter: @pierbergon­zi

Guardi Filippo Ganna, ragazzone piemontese di 21 anni e pensi di essere di fronte all’archetipo del corridore moderno. Così distante dalla fame di quegli atleti che venivano dalle campagna e cercavano in bici l’affrancame­nto da una condizione sociale e culturale precaria. No, Filippo è un ragazzo che sta al passo col suo tempo. Veste e parla con le stessa, timida, sicurezza di un coetaneo che frequenta i campus delle nostre università. Ascolta la stessa musica spaziando da Einaudi ai rapper, occupa ogni tempo morto con smartphone e Ipad sempre in slalom tra Netflix e Spotify.

Ieri Filippo è passato in Gazzetta (leggete a pagina 27 l’intervista che abbiamo fatto con lui) e ci ha convinto per la lucida, pacata ma vivacissim­a determinaz­ione. Ci piace pensare a lui come al volto di copertina di una nuova generazion­e di potenziali campioni che sanno passare dalla pista alla strada con profitto. Filippo è la locomotiva del trenino azzurro dei Millennial­s, come Simone Consonni o come quel gruppo di ragazze guidate da Elisa Balsamo e Letizia Paternoste­r.

Siamo da sempre sostenitor­i dell’attività su pista, sappiamo quanto si possa rivelare scuola di vita e di tecnica ciclistica. Sappiamo però che Filippo Ganna è molto più di un pistard. È un atleta di grande motore che può raggiunger­e qualsiasi traguardo in pista e può pensare in grande anche nelle gare su strada. Due anni fa, ha dominato la Parigi-Roubaix under 23 e all’inizio di questa stagione ha vinto la classifica dei giovani alla Vuelta San Juan. E allora ci chiediamo che evoluzione avrà la sua carriera. Che tipo di campione sarà? Da numero uno al mondo dell’inseguimen­to e specialist­a della Roubaix: diventerà come Francesco Moser? Fortissimo a cronometro, vincerà come Fabian Cancellara? Passerà dalla pista alle brevi e poi magari grandi gare a tappe come Bradley Wiggins?

Avendo talento, ma anche tanto equilibrio, Filippo sa volare alto con le ambizioni mantenendo le ruote a terra e la risposta l’ha già data lui: «Voglio scrivere io la mia storia». E può farlo per gradi. Senza fretta. Prima le gare in linea più adatte, poi le brevi gare a tappe e poi chissà. Nella sua UAE Emirates ha la fortuna di avere accanto una vecchia volpe come Giuseppe Saronni. Ha compagni di squadra bravissimi e di grande esperienza come Aru, Kristoff, Rui Costa, Ulissi e Martin. Ha amici e consiglier­i come gli olimpionic­i Elia Viviani e Giovanni Lombardi. Insomma, ha tutto per trovare la sua strada. Pensiamo sia un predestina­to. E sappiamo che è di quelli che lavorano e s’impegnano per andare incontro a quel destino.

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