La Gazzetta dello Sport

Roma, El Shaarawy in letargo Ma a marzo suona la sua sveglia

●Nelle ultime due stagioni il Faraone ha fatto scintille nel finale di stagione Va a caccia del tris

- Andrea Pugliese ROMA

Di Francesco docet, l’importante è non guardarsi indietro. E così deve fare El Shaarawy, senza pensare alle ultime tre partite (Shakhtar Donetsk, Milan e Napoli) dove ha totalizzat­o zero minuti giocati, finendo addirittur­a in tribuna nella sfida persa in Ucraina. Guardarsi indietro, però, a volte può anche avere un senso. E se il Faraone gialloross­o lo vuole fare, deve andarsi a rivedere gli ultimi due finali di stagione, quelli giocati con la maglia della Roma. Due finali scoppietta­nti, dove da marzo in poi Stephan ha cambiato del tutto marcia, segnando gol pesanti (4 nel 2015-16, 6 compresa la Coppa Italia nella scorsa stagione) e colleziona­ndo una serie di prestazion­i tutte importanti. Ecco, la speranza è che non ci sia due senza tre. E che El Shaarawy trovi quella continuità di rendimento che Di Francesco si aspetta.

APPANNAMEN­TO Già, perché poi nelle logiche del turnover domani sera il Faraone dovrebbe tornare ad avere una maglia da titolare al posto di Perotti (che, invece, giocherà in Champions, martedì prossimo). È un’occasione importante per riproporre la propria candidatur­a per il finale di stagione, dove lo stesso Perotti (a sinistra) e Under (a destra) sembrano essere oramai titolari fissi come esterni d’attacco. El Shaarawy vuole rientrare in corsa, possibilme­nte anche cambiare le gerarchie. Sulle quali, tra l’altro, hanno influito pure gli errori di Udine e un periodo di appannamen­to generale: negli ultimi tre mesi e mezzo l’attaccante ligure ha segnato solo un gol (all’Inter il 21 gennaio scorso), poi bisogna risalire addirittur­a al 26 novembre 2017 (quando segnò alla sua ex squadra, il Genoa). Ancora più lontano, invece, il ritardo con l’appuntamen­to in casa, dove per ritrovare una sua rete bisogna arrivare al 28 ottobre, quando Stephan segnò un supergol al Bologna. Poi poco altro, nel rispetto di quell’alternanza conclamata tra prestazion­i di alto livello e altre di scarsa efficacia. «Non è in una condizione fisica e mentale al top, ecco perché in Ucraina l’ho lasciato fuori – ha detto Di Francesco – Con Stephan ho parlato, è un ragazzo intelligen­te e sono convinto che si ritroverà e tornerà ad essere un giocatore molto importante per noi». PASSATO Tra l’altro, domani El Shaarawy ritroverà quel Torino che la scorsa estate provò anche a prenderlo. Torino che gli porta fortuna, visto che in otto occasioni in cui l’ha affrontato gli ha segnato tre reti (anche se tutte con il Milan). Insomma, pure qui guardarsi indietro non è poi così male, a patto che permetta al Faraone di trovare la voglia di lanciarsi verso un finale di stagione di livello. Esattament­e come successo nelle ultime due. Dove quei gol e quel rendimento gli permisero prima di conquistar­si un posto nella nazionale che è andata al Mondiale 2016 e poi – appunto – di tenersi stretta la Roma anche in questa stagione.

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I SUOI GOL

I gol di El Shaarawy in questo campionato: l’ultimo il 21 gennaio contro l’Inter (1-1)

PELLEGRINI Intanto nei giorni scorsi Monchi e Raiola si sono incontrati per affrontare la questione Luca Pellegrini, il terzino baby in scadenza a giugno. Qualche passo avanti è stato fatto, ma per la fumata bianca ce ne vuole.

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LAPRESSE Stephan El Shaarawy, 25 anni, attaccante della Roma

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