Atalanta, fiori d’arancio con Hateboer e De Roon
●Il difensore e il centrocampista convocati da Ronald Koeman nell’Olanda che cerca il rilancio dopo le ultime delusioni mondiali
Marten de Roon ci sperava. Lo aveva detto qualche tempo fa: «Mi auguro che Koeman diventi c.t., credo che con lui avrei delle possibilità di essere convocato in nazionale». Finora gli era successo due sole volte, una presenza di due minuti contro il Lussemburgo nel 2016 durante le qualificazioni al Mondiale, una presenza l’anno successivo contro il Marocco. E ora, come previsto, Koeman gli regala la chance numero tre e dall’Atalanta pesca anche Hans Hateboer, 24enne terzino destro, uno dei tanti esordienti di una nazionale che prova a ripartire dopo l’ora più buia. In programma subito due amichevoli difficili: ad Amsterdam, contro Inghilterra e Portogallo, ci sarà da sperimentare senza perdere la faccia dopo aver fallito la qualificazione a Euro 2016 e, ancora più scioccante per gli oranje, al Mondiale russo. Dopo una finale nel 2010 e una semi nel 2014, il pensiero di restare a guardare ha convinto tutti che si era toccato il fondo e si doveva ripartire con uno spirito diverso. Calcio all’olandese, sì, ma con molto pragmatismo. Fine di un ciclo, sintetizzato nell’addio di Wesley Sneijder, inizio di una nuova era con Ronald Koeman, che vuol provare anche i giocatori che nelle ultime, catastrofiche gestioni erano stati snobbati a favore di un’idea estetica ormai consunta.
A DESTRA «Uno dei motivi che mi hanno convinto a scegliere l’Atalanta è stata proprio la presenza di un allenatore bravo con i giovani come Gasperini», ha detto Hans Hateboer appena arrivato a Bergamo. A differenza di De Roon, Hateboer è passato dalla nazionale Under 21 e il suo arrivo in quella maggiore è parso naturale a tanti, soprattutto dopo i progressi mostrati nel calcio italiano: la partita della svolta agli occhi olandesi è stata probabilmente quella con il Borussia. A destra c’è tanto spazio, anche a causa della crisi del capitano dell’Ajax Joel Veltman, che sta giocando piuttosto male, fluttua fra fascia destra e centrocampo ed è criticatissimo: non è stato neppure convocato, e non se la passa bene neppure Tete a Lione. Il ruolo di Hateboer per il momento in oranje non sembra avere padroni certi, anche perché il c.t. vorrà ripartire da zero con uno stile diverso e più pragmatico. Circostanza che avvantaggia anche De Roon.
IN MEZZO De Roon è il tipo di giocatore che può convincere stabilmente il c.t. a caccia di rinnovamento. Nel campionato italiano è quello che intercetta più palloni (media 1,38 contro la media ruolo di 0,93), ne recupera di più e ne perde di meno. Finora nel suo score ci sono 852 passaggi positivi, con una media di 40,57 contro i 29,53 degli altri. Gabriele Zamagna, lo scout dell’Atalanta che parecchie volte è andato a studiarlo quando giocava nell’Heerenveen, aveva visto giusto: in Olanda il pratico De Roon non era molto considerato perché poco raffinato tecnicamente e la stima di Van Basten che lo aveva appunto voluto all’Heerenven non era stata una garanzia sufficiente. Poi è arrivata l’Atalanta, quindi l’anno in Inghilterra e il ritorno a Bergamo. Il nome di De Roon è cominciato a circolare sempre di più, perché neppure in mezzo al campo, con il ricambio generazionale, ci sono tanti padroni. Serve un uomo che sappia dare equilibrio oltre a distribuire prelibatezze calcistiche. Certo, il centrocampista di Gasperini farà più fatica del compagno di club: dovrà vedersela con gente esperta come il romanista Strootman, ma ha il carattere per puntare in alto e piacere al c.t.
LA PROMOZIONE Il c.t. vuole dare un volto pragmatico alla squadra e i due, che a Bergamo sono cresciuti tanto, fanno al caso suo
In alto, Patrick Kluivert ai tempi del Barcellona. Sopra, il figlio Justin con l’Ajax