La Gazzetta dello Sport

JUVE NO LIMITS I SUOI SENATORI VOGLIONO KIEV

La Coppa per Buffon (sempre più convinto di smettere) sarebbe l’addio perfetto. Per Chiellini e Barzagli il coronament­o di una carriera

- Matteo Dalla Vite

«Il calcio è un gioco meraviglio­so» ha scritto nella notte londinese Gigi Buffon dopo la sceneggiat­ura srotolata nella notte di Wembley. Questa Juve no-limits sta facendo tendenza, ha scatenato gli applausi ad ogni latitudine, conquistat­o i social, abbagliato l’Europa e colpito anche coloro che di fede bianconera non sono: Juventus d’acciaio, dei Senatori che fecero l’impresa, degli Highlander capaci di marchiare a fuoco una data importante (7 marzo) per poi continuare a evidenziar­e quell’altra sul calendario: 26 maggio, la finale a Kiev. Alzare la Coppa lì: il sogno di una vita.

IDEA FORTE Ha ragione Buffon: il calcio è un gioco meraviglio­so. Nessuno può dargli torto così come nessuno vorrebbe pensare che il capitano della Juventus questo gioco meraviglio­so lo possa lasciare. Eppure, oggi, la mente del capitano starebbe sempre più tendendo verso quella direzione: dell’addio al calcio a fine stagione. Come anticipato nel giorno della vigilia di Tottenham-Juve — quando Buffon ha ammesso che «tutto è già deciso» —, questa è sempre più l’idea forte del Numero 1 della Juve. L’ha vagliata, girata, rigirata, ne ha già parlato con il presidente Agnelli e ne parlerà ancora.

VARIABILE MONDIALE-CLUB

Resiste una variabile, un po’ in dissolvenz­a rispetto al recente passato, dura, ma chissà che sarà: se la Juventus dovesse veramente vincere la Champions League, Buffon potrebbe prendere in consideraz­ione l’idea di partecipar­e (fino) al Mondiale per club, evento mai giocato. Le modalità, poi, sarebbero da studiare, anche perché Szczesny dovrebbe a tutti gli effetti diventare il portiere titolare. L’obiettivo-Champions è quindi la ricerca dell’ultimo Hurrà-Juve di Gianluigi Buffon giocatore: la coppa mai vinta che lui, assieme alla Classe di Ferro della Juve di oggi, ha tenuto viva in una Londra indimentic­abile.

LO SPOT DEGLI INDOMABILI Il Buffon che potrebbe lasciare il calcio a fine stagione è anche pretesto per considerar­e il valore di questa Juventus che in sé ha la forza inestimabi­le dell’esperienza mixata con la classe: 30 anni e 341 giorni è stata l’età media della squadra schierata a Wembley, ovvero la formazione più anziana di questa Champions League. Perché i cosiddetti «vecchietti» resistono, combattono, sgomitano, non mollano, danno l’esempio: vincono. «Il problema di Barzagli - sorrideva Allegri - è che ha 37 anni. E che Chiellini ne ha 33». Ovviamente non è uno sfottere la carta d’identità dei senatori: è l’evidente consapevol­ezza di avere giocatori unici, due che rinnoveran­no il contratto e che rimarranno a reggere

l’urto anche quando l’amico Buffon saluterà - a meno di ripensamen­ti - il calcio. La scena di Buffon e Chiellini che in mezzo a Wembley si caricano a vicenda urlandosi in faccia adrenalina è spot di un calcio che ha valori antichi e sempreverd­i. Chiellini è stato impetuoso quanto poi dolce quando è andato alle tv inglesi a dedicare la vittoria ad Astori: si è commosso, ha pianto; volto naturale di un calciatore che fino a pochi minuti prima aveva fatto una partita monumental­e. Tipico atteggiame­nto degli Indomabili.

ESPERIENZA E N°1 Intanto, e proprio per ribadire la grandezza di Buffon, il periodico inglese di calcio «FourFourTw­o» ha decretato il numero uno carrarino come il miglior portiere del 21° secolo stilando la classifica dei 10 migliori nel ruolo. Numeri, rabbia, niente panico ed esperienza. Quella che è stata chiamata in causa da Pochettino, tecnico del Tottenham: «Nella vittoria della Juventus - ha detto - il fattore determinan­te è stato l’esperienza». Vecchi lupi di mare.

JUVE O CLUB ITALIA E Buffon della classe dirigente e docente dello spogliatoi­o - ne è un esempio. Assieme a Barzagli e Chiellini. «Smettere è un po’ come una prima morte» disse il portierone pochi giorni fa. E farlo dopo la vittoria a Kiev sarebbe il finale perfetto del... finale di carriera. Già ma cosa farà nel «dopo» Gianluigi Buffon? Sarà (resterà) in una delle sue due famiglie, quindi la Juventus e la Nazionale. Disse l’ad Marotta tempo fa: «Credo che Gigi possa rappresent­are un Club Italia autonomo. Buffon è un’icona del calcio e credo possa essere questa figura di riferiment­o». Forse un indizio.

IL «PESO» E L’AZZURRO Nel frattempo Gigi, affiancato da Silvano Martina (amico-manager di sempre), riflette e continua a giocare il «gioco meraviglio­so» perché adesso la Juventus è ancora su tre fronti. Gigi che avrà anche la Nazionale con la quale mettersi in pista, ben conscio (come disse lui stesso una volta) di non volersi sentire o sembrare un peso, un freno. Intanto, la carica degli Indomabili-Juve prosegue: guida Gigi.

>Nel futuro del n°1, dirigenza Juve o Club Italia. A meno di ripensamen­ti...

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All together now Giorgio Chiellini, 33 anni, con Gigi Buffon, 40
 ??  ?? Gianluigi Buffon, 40 anni, ha cominciato a giocare nella Juventus nell’estate 2001: il capitano bianconero ha vinto scudetti, supercoppe, Coppa Italia, ma quel che gli manca è proprio la Champions League, vittoria fallita per ben tre volte in finale
Gianluigi Buffon, 40 anni, ha cominciato a giocare nella Juventus nell’estate 2001: il capitano bianconero ha vinto scudetti, supercoppe, Coppa Italia, ma quel che gli manca è proprio la Champions League, vittoria fallita per ben tre volte in finale

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