La Gazzetta dello Sport

RO... MATADOR Ripresa tutta gialloross­a Il Toro finisce al tappeto

Manolas-De Rossi-Pellegrini: 3-0 e 3o posto al sicuro

- Fabio Licari ROMA LA MOVIOLA di A.D’U.

L’Inter non si ritrova da mesi, la Lazio ha perso continuità e la Roma prende il largo. Di prepotenza e saggezza, senza perdere la testa quando la partita sembra complicars­i, conquistan­do il quinto successo nelle ultime sei giornate e consolidan­do così il terzo posto. D’accordo che la classifica può essere ribaltata, perché i nerazzurri devono recuperare due partite e hanno a disposizio­ne il potenziale sorpasso: ma delle tre che inseguono Napoli e Juve, è la Roma quella che sta decisament­e meglio. Recuperato Nainggolan (due assist), con un serbatoio di energie non più al rosso (11 gol degli ultimi 13 sono arrivati nel secondo tempo), i gialloross­i schiantano 3-0 il Torino. E ora possono dedicarsi a tempo pieno all’imminente Shakhtar.

UN TEMPO PER MAZZARRI Il Torino per un tempo mette anche paura, gioca meglio, come Mazzarri ha progettato – chiusura alta e contropied­e –, ma poi scompare, e non è la prima volta che gli succede. Manolas sblocca la situazione, De Rossi la blinda e alla fine applausi anche per Pellegrini che, appena entrato, s’inventa il gol più bello della serata coast-to-coast. Al terzo k.o. consecutiv­o, e pur con l’attenuante di almeno sei assenti, il Toro deve necessaria­mente rivedere parecchie cose. Non rischia la retrocessi­one, ci mancherebb­e, ma l’ennesima stagione nel limbo sì. Eppure per un tempo sembrava che la Roma fosse tornata al passato, alla discontinu­ità, quasi cancelland­o l’impression­ante 4-2 al Napoli. O forse era Mazzarri ad aver impostato la strategia giusta, con un 4-3-3 dalle distanze esemplari: Belotti a disturbare l’impostazio­ne e gli esterni, soprattutt­o l’imprendibi­le Iago Falque, a ripartire velocissim­i lanciando tra le linee le mezzali Acquah e Baselli. Un giochetto riuscito tre, quattro volte, con fin troppa facilità, perché la Roma sbatteva regolarmen­te sulla trequarti: lenta nel giropalla, assente a sinistra con El Sharaawy, e terribilme­nte senza Dzeko che, rispetto a Schick, pur sbagliando, gioca sempre per la squadra arretrando da trequartis­ta e smistando Regolare il 2-0 della Roma: è Ansaldi (troppo basso e in netto ritardo) a tenere in gioco De Rossi al momento di calciare a rete sull’assist di Nainggolan. Discorso a parte meritano i cartellini distribuit­i (e non...) da Maresca. Giusti i gialli per De Rossi e Ansaldi nelle prime fasi del match: il mediano trattiene Baselli da dietro al limite dell’area senza possibilit­à di prendere il pallone, il difensore entra in maniera fallosa su Florenzi. Ma era da ammonire anche Rincon al 13’ della ripresa per un fallo tattico su Under: evidente la trattenuta del venezuelan­o, Maresca lo grazia. Condivisib­ile, invece, la scelta dell’arbitro a proposito del terzo giallo della gara: Baselli è in ritardo su Florenzi, giallo sacrosanto. in area palloni da pivot. Il ceco cerca sempre la soluzione individual­e, ma non gli riesce niente.

E POI ECCO LA ROMA Improvvisa­mente, nella ripresa, tutto cambia: il Torino perde il filo del discorso e non sa più ripartire, mentre la Roma comincia a macinare gioco e chilometri assediando i granata. I trascinato­ri sono Florenzi, Nainggolan che finalmente si libera di Acquah, e Manolas che, all’11’, schiaccia di testa l’1-0 (assist di Florenzi) chiudendo virtualmen­te la sfida. Il Torino finisce qui, complicand­osi anche la vita con l’uscita – ma perché? – di Iago Falque, il migliore, invece di Berenguer. Non entra mai in partita Niang, s’affloscia Belotti e in mezzo Baselli e Rincon passano dalla lotta alla protesta. Addio. Un crollo. De Rossi, tenuto in gioco dal deludente Ansaldi, firma il raddoppio e Pellegrini si regala l’apoteosi della terza rete. Il che non significa che tutti i problemi siano risolti: Nainggolan deve dimostrare d’aver recuperato la furia del passato, Elsha è come assente e Schick totalmente fuori dagli schemi. Ma da questa bella striscia di risultati sta arrivando la carica giusta per lo Shakhtar, con i quarti alla portata di Di Francesco.

VERSO LA CHAMPIONS Entrare tra i primi quattro, calcistica­mente parlando, è questione

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IL NUMERO

Le vittorie della Roma nelle ultime 6 gare di A: l’unica sconfitta in casa contro il Milan

di vita o di morte: significa Champions sicura, con annessa barca di milioni, mentre scivolare sotto questa soglia è un problema che può far saltare tutti i progetti di una società. La Roma sembra attrezzata per l’impresa. Per il Torino invece non tira una bella aria, come se la spinta post-esonero di Mihajlovic si fosse esaurita, anche se due sconfitte sono state con Juve e Roma (ma una con il Verona). Urge comunque un intervento tattico e, forse, proteggers­i meglio dietro a tre quando tornerà Burdisso. Non è tutta colpa della difesa, la qualità è quella che è, ma s’è capito che l’equilibrio dura poco.

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Esultanza romanista Nelle ultime 6 gare in A k.o. solo col Milan
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LAPRESSE Daniele De Rossi, 34 anni, segna in spaccata il gol del 2-0 gialloross­o: è la prima rete stagionale in A

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