FERRARI RECORD MA LEWIS AVVISA «IO COME FEDERER»
A Barcellona anche Raikkonen al top Però è super Mercedes. Hamilton: «Mi ispiro ai miti, Bryant e Roger»
Nel suo olimpo personale ci sono miti dello sport come Muhammad Ali e Roger Federer, pensatori come Martin Luther King e Malcom X, icone della musica come Michael Jackson e Bob Marley. Grandi figure che per Lewis Hamilton sono state fonte di ispirazione e modelli con cui crescere. La rockstar della F.1 oggi è un campione globale dai mille interessi e dalla personalità sempre più affascinante. Facile, direte, dal momento che continua a vincere e sul suo regno non cala mai il sole. Ma ascoltare il quattro volte iridato, l’intelligenza delle sue osservazioni e delle sue battute, è ogni volta più piacevole.
LEGGERO Lewis vola leggero, sulle ali di una Mercedes che nei test al Montmelò si è confermata davanti a tutti, e il suo umore è alle stelle. Del resto, che cosa aspettarsi da uno che ha attraversato le tempeste dell’anno scorso con una forza mentale spaventosa, conquistando ancora il titolo? «Comincio ogni stagione come la prima volta, con la stessa fame di vincere il Mondiale, anche se sono meno giovane ed è sempre più dura mantenersi al vertice – confessa Hamilton –. Mi sento più forte dell’anno scorso, mi sono allenato tantissimo fisicamente e sono pronto ad affrontare un’altra montagna. Guardo a Federer, alla costanza con cui supera ogni barriera ed è riuscito a tornare numero uno, oppure a Kobe Bryant, rimasto al top così a lungo, e li considero fonti di ispirazione. Anche se il mio nipotino tifa per Messi…».
BOWLING La prima gara a Melbourne è vicina (25 marzo). E tutti si aspettano la rivincita del duello 2017 contro la Ferrari di Sebastian Vettel. Il braccio di ferro psicologico è già cominciato. Toto Wolff e Niki Lauda non hanno perso occasione per sottolineare come la Red Bull si sia avvicinata e possa diventare la rivale principale della Mercedes, scavalcando la rossa. «Una lotta a tre con Ferrari e Red Bull? Sarebbe bello per lo sport e per i tifosi. Ma io non faccio giochi mentali con Vettel e con nessun altro, penso solo a vincere – chiarisce Hamilton –. Non vedo l’ora di correre in Australia». Di tanta sicurezza c’è da aver paura. Pensando a un Lewis così tranquillo che chatta sullo smartphone fra una sessione e l’altra di prove e la sera va al bowling, come gli è capitato a Barcellona. «Ho giocato anche a tennis con mio padre Anthony. Non sono Federer, però me la cavo…».
CHE RITMO La sua convinzione, figlia di tanti fattori, lo fa ripartire ancora in pole position per il Mondiale 2018. E i tempi martellanti ottenuti ieri nella simulazione di GP, simili a quelli di Valtteri Bottas, confermano questa sensazione. Tanto che la Mercedes ha chiuso i test senza neppure provare un giro da qualifica, per non scoprire le carte. «Non abbiamo lavorato sulla prestazione assoluta, ma sui problemi della vettura 2017, per eliminarli – spiega Lewis –. Io e Valtteri ci siamo divisi il lavoro, perché quando guidi troppo e sei stanco, rischi di fare confusione. Nel mio ultimo run della simulazione ho girato in 1’19” con gomme medie, un tempo che mi è valso la pole un anno fa. Questa macchina è un passo avanti rispetto alla precedente: facevo in pieno la curva 3 e 9 come non mi è mai capitato con nessun’altra vettura. E anche io mi sento più forte come pilota».
PIACERE Qual è il segreto? Forse il fatto di amare le corse come il primo giorno, di divertirsi come quando gareggiava da bambino sui kart, anche se la F.1 è un business da miliardi di euro che coinvolge squadre di centinaia di persone. «Non esiste il giro perfetto – ha risposto a chi gli chiedeva quanti ne abbia fatti in carriera –. C’è sempre qualcosa che puoi migliorare in ogni curva. E guai se non fosse così, perché altrimenti non proverei più piacere a guidare e questo diventerebbe solo un lavoro».
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IL PALMARES
I GP vinti da Lewis Hamilton, che ha conquistato sin qui 4 Mondiali e firmato 72 pole position