La Gazzetta dello Sport

DOPING IN SERIE A DE VRIJ È UN GIALLO JOAO PEDRO: 2 ANNI?

L’olandese convocato dalla Procura per un controllo. Il brasiliano risulta positivo a un diuretico proibito

- Alessandro Catapano ROMA

Dov’è Stefan De Vrij? Alle cinque del pomeriggio, dopo aver ricevuto dall’avvocato londinese che assiste il giocatore una mail con richiesta di rinvio, il procurator­e antidoping Pierfilipp­o Laviani, praticamen­te all’esordio nel nuovo incarico, può salutare i due medici della Lazio venuti senza averne titolo, lasciare il Coni e rimandare alla prossima settimana la soluzione del caso.

MISTERO Il difensore olandese, che a fine stagione lascerà il club biancocele­ste in scadenza di contratto, era stato convocato negli uffici della Nado Italia per le 16. Il motivo della convocazio­ne, come prevede il codice Wada, non è stato comunicato né al giocatore né al club di appartenen­za. La Lazio sostiene che si tratti soltanto di una questione procedural­e: da Formello fanno sapere che De Vrij, sottoposto al controllo antidoping al termine della sfida casalinga col Verona del 19 febbraio, avrebbe dimenticat­o di firmare una delle due provette. Nulla di grave, anzi, soltanto una formalità. Ma se così fosse, non si capisce perché il ragazzo ieri non si sia presentato, nonostante nei giorni precedenti avesse fatto intendere il contrario. Ieri, a pochi minuti dall’appuntamen­to, il suo legale, Richard Martin del Morgan Sports Law, lo stesso studio che ha assistito la tennista Sara Errani (il cui caso di doping pende ancora dinanzi al Tribunale arbitrale di Losanna), ha comunicato al procurator­e la sua impossibil­ità a presenziar­e all’audizione e ha chiesto, «nel rispetto dei termini concessi alla difesa», un rinvio di qualche giorno. Qui, spunta un’altra perplessit­à: che motivo c’è di organizzar­e una difesa se si tratta solo di firmare una provetta?

CORTISONIC­O A meno che la dimentican­za di De Vrij non sia un’altra, e più grave. Ci risulta, infatti, che nelle urine del difensore olandese prelevate il 19 febbraio scorso, siano state trovate tracce di un cortisonic­o, una tipologia di sostanze in verità ampiamente utilizzato tra gli sportivi nelle infiltrazi­oni articolari, il cui uso è consentito dalle norme, a patto però che venga preventiva­mente segnalato alla Nado, all’interno di una richiesta di esenzione terapeutic­a o quantomeno con una comunicazi­one formale. De Vrij se n’è dimenticat­o o, più banalmente, la documentaz­ione presentata all’antidoping è incompleta? Possibile che un giocatore della sua esperienza e del suo livello internazio­nale, abbia commesso una leggerezza tanto grave?

COSA RISCHIA Non è un caso eclatante. Tanto per intenderci: rispetto a Lucioni, il difensore del Benevento fermato 1 anno per la positività al clostebol, la situazione di De Vrij, anche nell’ipotesi peggiore, sarebbe meno grave. E la sanzione, di conseguenz­a, potrebbe essere più lieve. Il cortisonic­o non ha effetti anabolizza­nti, tanto che il suo utilizzo è vietato solo in competizio­ne (e non anche nei controlli a sorpresa come il clostebol). Resta un’ombra inquietant­e e il rischio del danno d’immagine, proprio in una fase della carriera in cui il nazionale olandese, che al momento non è sospeso e può regolarmen­te giocare, ambisce a fare il definitivo salto di qualità.

LA LAZIO

Per il club si tratta solo di una banale questione formale: una firma non messa nella procedura antidoping

 ??  ?? Due casi L’olandese Stefan De Vrij, 26, quarta stagione alla Lazio e il brasiliano Joao Pedro, 26, dal 2014 al Cagliari
Due casi L’olandese Stefan De Vrij, 26, quarta stagione alla Lazio e il brasiliano Joao Pedro, 26, dal 2014 al Cagliari
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 ??  ?? Stefan De Vrij, 26anni, difensore della Lazio AFP
Stefan De Vrij, 26anni, difensore della Lazio AFP

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