La Gazzetta dello Sport

Dischi «personaliz­zati» sul disegno dei tracciati Piano Brembo per il 2018

- Andrea Algeri, tecnico Brembo

● (a.cr.) Superato (quasi) a pieni voti il severo esame del cambiament­o regolament­are 2017, che ha comportato un incremento delle prestazion­i delle Formula 1, la Brembo, fornitrice, in tutto o in parte, degli impianti frenanti di 7 scuderie su 10 (salgono a 9 se si aggiunge la controllat­a britannica AP) ha in mente una nuova sfida: se sinora i dischi restavano sostanzial­mente identici per tutto il campionato, a partire dalla seconda parte della stagione, l’azienda bergamasca si sforzerà di fornire un prodotto estremamen­te aderente alle caratteris­tiche del tracciato. E’ quanto lascia intravvede­re Andrea Algeri, F.1 customer manager dell’azienda bergamasca. Due i criteri che vengono seguiti la severità in fatto di coppia frenante (Canada e Monza le più esigenti) e la difficoltà di smaltiment­o delle temperatur­e (Montecarlo e Singapore al top). In un calendario di 21 gare ci sono anche piste dove i due elementi si combinano in un mix micidiale come accade in Bahrain e Abu Dhabi. Ma il 2018 per un marchio in costante crescita nel fatturato ((2463,6 milioni l’esercizio 2017, +8,1 % rispetto al 2016) e nei dipendenti (poco meno di 10 mila dipendenti) diventa un anno importante perché si sta costruendo la nuova Carbon Factory, che consentirà di realizzare in casa il carbonio per dischi e pastiglie racing con vantaggi su qualità e velocizzaz­ione dei processi produttivi e perché da dicembre inizierà la nuova avventura in F.E. Dimensioni più compatte e parti alleggerit­e caratteriz­zano il prodotto F.1 per il 2018.

SCELTE PIRELLI

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