La Gazzetta dello Sport

Detti voglia matta «Greg mi manca Tornerò al top»

●L’infiammazi­one e il lungo stop, in piscina solo per allenarsi: «Ma alle selezioni riparto alla grande»

- Stefano Arcobelli MILANO

Un campione mondiale ai box. Un anno fa Gabriele Detti al meeting di Milano mise fine all’imbattibil­ità di Gregorio Paltrinier­i nei 1500 in vasca lunga. Ieri il livornese s’è ritrovato negli scomodi panni dell’osservator­e. Ma non fa soltanto lo spettatore, anzi: rispetto a quelli che gareggiano, lui macina più chilometri di tutti per ritrovare la condizione e superare un’infiammazi­one alle spalle che lo tormenta dall’autunno.

Detti, quanto si soffre da fuori?

«Mi diverto a vedere la gara e mi carico, perché è già diverso dal 2015. Almeno ora riesco a nuotare, anche forte. Abbiamo deciso con Morini solo per precauzion­e. E poi è un portafortu­na: dopo l’anno nero di Kazan arrivarono Rio e Budapest. Ogni volta che mi faccio male, quando rientro vado forte».

«FARE TANTI CHILOMETRI SENZA PALTRINIER­I E’ STATA DURA»

«ACERENZA MI BATTEVA .... L’INFORTUNIO MI PORTA FORTUNA»

Una stagione all’inseguimen­to, senza vasca corta: che cosa ha perso o cosa manca per rivedere il miglior Detti?

«Non ho potuto fare tutto il carico aerobico da novembre a fine gennaio, ho fatto una gara a Portici e rinunciato alle gare di San Marino, sempre appunto per motivi precauzion­ali. Non ho più dolori, provo solo un po’ di fastidio quando carico tanto. Quando forzo troppo la spalla mi dà un po’ di fastidio».

Quanto dovrà patire ancora?

«L’infiammazi­one non c’è più. È rimasto giusto il fastidio, la paura di forzare, quasi l’inibizione. E penso: magari mi rifaccio male di nuovo».

Cosa serve per un’altra estate al massimo?

«Io e Moro per l’estate abbiamo idee ben chiare. Andare forte sempre, come è stato l’anno scorso: quando si nuota bisogna andare forte, sin dal meeting di Milano se ricordo l’anno scorso, poi selezioni, Settecolli. Tutto senza tregua. Deve essere così, non si può preparare una gara ANCHE ORO EUROPEO 400 SL all’anno. O meglio, si può preparare a livello di allenament­o specifico».

Rinuncerà a qualche gara per non appesantir­e la spalla?

«Siamo a metà quadrienni­o: è utile testarsi, allargare il campo. io voglio fare tutto e non rinuncio a nulla. L’Europeo è diluito su piu giorni, quindi si può far tutto. Ma adesso devo pensare solo a rimettermi a posto. Poi a divertirmi. Ai Trials conto di arrivare abbastanza bene. Vedrete un Detti all’ 80-85%».

E’ stato strano anche allenarsi senza Paltrinier­i?

«Nel primo periodo di Coppa del Mondo Greg mi è mancato, anche se avrei avuto lo stesso il problema della spalla e in ogni caso non mi sarei potuto allenare con lui. Sì, mi è mancato perché fare tutti quei chilometri da soli è più complicato. Poi è arrivato Acerenza».

Dal dualismo al trio a Ostia?

«Domenico spinge tanto, è un bravissimo ragazzo, disponibil­e, tranquillo. Gli piace la fatica, si diverte. Nei primi giorni del mio rientro me le dava, ma io ero fermo da 3 mesi...».

E ora che tornerà Greg?

«Penso che questa esperienza australian­a gli sia servita molto, lo avrà cambiato un po’: avrà fatto più lavori di velocità che sul mezzofondo, quindi mi tocca stare attento ancora di più sugli 800, con il passaggio che ha. E da Riccione ci sarà battaglia. Sarete più voi a divertirvi, noi fatichiamo».

Il nuoto azzurro come lo vede?

«Speriamo nella mia Giulia...(la ranista Verona, ieri 4a)».

S’è distratto un po’?

«Ho fatto un giro a Parigi...».

Almeno non s’è stressato...

«Sono in ripresa, non ho particolar­i pressioni, pensieri, nessuno mi chiede il tempone. La pressione me la metto io che voglio tornare. Non mi dispiace vedere le gare, è d’insegnamen­to a livello di memoria, guardare un Romanchuk, la sua nuotata, fa venire idee. Certo, starei in acqua».

Teme l’ucraino per gli 800?

«Mikhailo può uscire bene, perché nuota 3’45, 14’37».

E Joly che s’è allenato a Ostia?

«E’ pericoloso solo per i 1500».

Dopo il 4° posto di Budapest, mollerà le 30 vasche?

«Non voglio rinunciare a nulla. Mollare i 200? Continuere­i su questa impostazio­ne, dopo si vedrà. Rilancio la sfida anche nei 1500, conto di arrivarci al 100%. Se riesco a tenere il ritmo degli altri per 1200 metri, poi gli ultimi 300 so di averne di più io».

Solo l’Inter la fa soffrire?

«Abbiamo anche il Napoli ora».

Il giovane napoletano morto giovedì l’ultima volta ha gareggiato con lei a Portici.

«E’ terribile morire così, sono vicino alla famiglia».

Detti tornerà Detti?

«Sto diventando più social. Gli appassiona­ti mi caricano e aiutano. Vogliono tutti che mi riprenda presto. Ormai è quasi fatta».

GABRIELE DETTI

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Gabriele Detti, 23 anni, livornese, iridato 800 sl, due bronzi ai Giochi
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