La Gazzetta dello Sport

LANDA SUL SASSOTETTO «DEDICATO A SCARPONI»

●Tirreno-Adriatico Lo spagnolo vince sull’arrivo in salita di Sassotetto e si commuove per l’amico «È sempre con noi ». Aru 4°, Froome cede, Caruso leader

- Luca Gialanella

Mikel per Michele. Landa nel ricordo di Scarponi. Non potevano esserci emozioni più forti alla vigilia della tappa del cuore oggi a Filottrano. Tra la neve degli impianti sciistici (in funzione) sui monti Sibillini, a 1335 metri di quota, il basco Landa non è soltanto il corridore che vince la tappa regina della Tirreno-Adriatico. No, in quegli istanti Mikel incarna l’essenza di questo sport alla perenne ricerca di equilibrio, ma con radici così forti che nessuna spallata potrà mai abbatterlo. Le braccia al cielo per Scarponi sul traguardo, le mani per coprire le lacrime agli occhi, la commozione sul podio: gesti-simbolo dell’affetto di un intero movimento per uno dei suoi fratelli più amati, vittima di un’assurda tragedia sulla strada il 22 aprile dell’anno scorso. Landa è la guida di un popolo in marcia verso la giornata dei Muri marchigian­i, sulle strade di allenament­o dell’Aquila di Filottrano, prima dell’arrivo in piazza Mazzini, dove Michele andava a passeggiar­e con la cagnolina Lamù.

CUORE «Domani avremo tutti male al cuore, ma saremo tutti uniti per un bel motivo», aveva detto Landa alla partenza da Foligno. E ha voluto fortemente la vittoria, la prima con la nuova maglia celeste Movistar dopo due stagioni con quella blu di Sky. Mikel Landa, basco, 28 anni, scoperto da Beppe Martinelli, cresciuto all’Astana con Aru, uno degli ultimi scalatori puri (e di fantasia) di questo ciclismo, forse il più forte. Maglia azzurra dei Gpm al Giro 2017. Ci sono giorni in cui il destino ti viene incontro, aspetta solo un tuo gesto. E questo è l’allungo di Landa a 2,7 km dalla conclusion­e: mani basse sul manubrio (che bello rivedere qualcuno che scatta così, da vero grimpeur, come faceva Pantani), rapporto lungo, una saetta. La salita del Sassotetto misura 11 km, pendenza media 7%, punte del 13%. In poche pedalate, Landa raggiunge Lopez (che corre con il 21 di Scarponi e fa lavorare la sua Astana per lo stesso motivo di Landa), Majka e Fabio Aru, bellissimo nel Tricolore e in palla. È padrone della corsa e non sbaglia una mossa. Lascia sfogare i rivali e li infila in volata: secondo Majka, terzo Bennett, quarto Aru a 6”; Nibali a 26”, Thomas a 40”, Froome a 1’10”. Damiano Caruso, già primo dopo la vittoria della sua Bmc nella cronosquad­re di Lido di Camaiore, torna leader con 1” su Kwiatkowsk­i, 11” su Kelderman, 20” su Landa, 26” su Thomas. Corsa apertissim­a, e conclusion­e martedì con una cronometro di 10 km a San Benedetto. Brividi.

RICORDI «Con Michele avevo un bel rapporto — prosegue Landa —. Faceva sorridere tutti, non ci si poteva arrabbiare con lui. Da quel momento è sempre rimasto con noi, l’ultima spinta per me è stata la sua. Anche in Spagna ci sono stati tanti incidenti, e bisogna lavorare, sforzarsi per far capire agli automobili­sti che noi ciclisti siamo i più deboli. È questione di convivenza sulla strada, e serve rispetto». Aggiunge Damiano Caruso: «L’ultima volta, al Tour of the Alps, io e Michele abbiamo parlato dei nostri figli. Io ne ho uno, Oscar, che adesso compie 3 anni, lui aveva i gemellini. Dicevamo quanto era bello tornare a casa dai propri figli: chiunque sia papà, sa di che cosa parlo».

CRAC Alle sue spalle, si sgretola la corazzata Sky. Le corse in Italia e la loro imprevedib­ilità stanno davvero diventando maledette: Froome k.o. alla Tirreno 2013, Wiggins al Trentino e al Giro 2013, Porte al Giro 2015 e Thomas l’anno scorso al Giro. Sky perde prima Froome, a 2,3 km dall’arrivo, e poi il leader Geraint Thomas: alla maglia azzurra, a - 1200 metri, cade la catena nel passaggio dal 39 al 53. Incredibil­e sassolino in un meccanismo perfetto, ma, nonostante la tecnologia del ciclismo di oggi, può accadere. Il gallese cede 40”. Froome è in evidente ritardo di condizione. Era chiaro, dal ritmo regolare ma non asfissiant­e di Kiryienka e Kwiatkowsk­i, che si cercava di proteggerl­o da quelle variazioni di ritmo che, invece, sono il suo must in salita. Chris perde la scia del gruppo come un gregario qualsiasi, e un dettaglio conferma le sue difficoltà: pedala agilissimo con il rapporto più grande dietro (il 26), lui che unisce frequenza e potenza. L’agilità diventa simbolo della sua impotenza, smaschera un momento di grandissim­a difficoltà, anche psicologic­a, che con grande classe Froome cerca di nascondere. Mai si era staccato così dal gruppo dei big. Mai aveva avuto un inizio di stagione così opaco, lui abituato a vincere sin dal debutto.

«PARLAVO MOLTO CON MICHELE IN CORSA, E SEMPRE IN MANIERA POSITIVA»

PETER SAGAN «MANCA LA SUA SPENSIERAT­EZZA, IL SAPER RENDERE TUTTO ALLEGRO»

VINCENZO NIBALI

basco piazza uno scatto alla Pantani per il primo successo in maglia Movistar

sgretola la corazzata Sky: per Froome (a 1’10”) mai un inizio di anno così opaco «MI METTEVA SERENITÀ: RIDEVA E SCHERZAVA TUTTO IL GIORNO»

FABIO ARU

«MICHELE FACEVA SORRIDERE TUTTI, NON CI SI POTEVA ARRABBIARE CON LUI. SULLA STRADA PER I CICLISTI SERVE RISPETTO, BISOGNA LAVORARE»

MIKEL LANDA

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? Mikel Landa trionfa per Scarponi: alle sue spalle ci sono Majka, secondo, e Bennett, terzo BETTINI
Mikel Landa trionfa per Scarponi: alle sue spalle ci sono Majka, secondo, e Bennett, terzo BETTINI
 ??  ??
 ??  ??
 ?? LAPRESSE ?? CARUSO AL COMANDO CON 1” SU KWIATKOWSK­I
Il siciliano (Bmc) era stato già in testa dopo la cronosquad­re
LAPRESSE CARUSO AL COMANDO CON 1” SU KWIATKOWSK­I Il siciliano (Bmc) era stato già in testa dopo la cronosquad­re

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy