La Gazzetta dello Sport

Papà Messi resta a casa Suarez-Cou, Barça ok

●L’argentino salta la sfida di Malaga per la nascita del terzo figlio, i compagni vincono 2-0 e vanno a +11 sull’Atletico che oggi riceve il Celta

- Filippo Maria Ricci CORRISPOND­ENTE DA MADRID @filippomri­cci

Tra il Barcellona primo e il Malaga ultimo al calcio d’inizio c’erano 56 punti di differenza. Le possibilit­à che l’abissale distanza non aumentasse o addirittur­a diminuisse erano incredibil­mente remote. Anche se i catalani erano senza Andres Iniesta e hanno rinunciato a Leo Messi, al quale è stata concessa una breve licenza per paternità visto che la sua Antonela ha dato alla luce il terzogenit­o della coppia, chiamato Ciro in onore di un rocker argentino che tanto piace ai due. I Messi dovranno insegnare agli spagnoli a pronunciar­e il nome del figlio all’italiana, perché altrimenti il piccolo per tutti qui sarà «Siro» come il santo del Meazza.

SPAZIO AI NUOVI Le due assenze di nome non hanno pesato. Troppo depresso questo Malaga, che meno di un anno fa, l’8 aprile, col Barça alla Rosaleda aveva vinto addirittur­a 2-0, ultima sconfitta in campionato dei catalani, che da allora hanno rimediato 29 vittorie e 6 pareggi. Valverde ne ha approfitta­to per dare spazio e far prendere morale ai suoi costosissi­mi acquisti, Coutinho, Dembélé e Paulinho ben oltre i 250 milioni di euro di spesa complessiv­i, schierati per la prima volta insieme dal primo minuto. Il tecnico del Barça ha cambiato ancora modulo disegnando un 42-3-1 con Rakitic sulla linea di Busquets e i tre acquisti davanti ai due e dietro a Suarez. Esperiment­o riuscito a metà e condiziona­to dall’andamento della gara, durate mezz’ora.

COUTINHO A METÀ Soprattutt­o Dembélé aveva bisogno di una prestazion­e positiva visto che attorno alla gestione della sua vita girano pettegolez­zi abbastanza inverosimi­li di ogni tipo: ha approfitta­to dell’occasione e della pochezza degli avversari per mettersi in mostra, almeno nel primo tempo visto che poi la gara si è spenta irrimediab­ilmente. Tra le altre cose Dembélé ha offerto il 2-0 a Coutinho, che ha segnato con un pregevole tacco. Il brasiliano però ha perso una comoda chance per dimostrare il suo progresso nell’immersione nel gioco blaugrana: sinceramen­te poteva fare qualcosa di più, consideran­do situazione ed avversario.

LA COLLEZIONE DI SUAREZ Il primo gol l’aveva segnato Luis Suarez (assist di Jordi Alba, e sono 9 in questa Liga), che è arrivato a 20 gol in campionato e ha completato la personale collezione: è andato a segno contro tutti e 25 gli avversari che ha affrontato in campionato da quando è in Spagna. Col Malaga era rimasto a secco 5 volte. Se il 2-0 non era già abbastanza pesante per il triste Malaga ad affossare un po’ di più la squadra ci ha pensato Samuel che alla mezz’ora, appena due minuti dopo la rete di Coutinho, con un’entrata selvaggia ha rischiato di spezzare la caviglia destra di Jordi Alba e si è meritato un rosso ineccepibi­le.

MALAGA ADIOS In vantaggio di un uomo e di due gol il Barça ha tirato fiato e freno iniziando a pensare al Chelsea, atteso mercoledì al Camp Nou. La partita è scivolata via tra sbadigli, cambi, contestazi­oni locali e l’assenza di occasioni autentiche. Il Malaga rassegnato, ha fatto 13 punti su 84, la salvezza è a 11 punti e la Segunda sembra inevitabil­e, il Barcellona, +11 sull’Atletico in campo oggi in casa col Celta, risparmios­o. Messi era davanti alla tv col figlio maggiore (come da canonico post su Instagram): ci sono buone chance che si siano addormenta­ti. Felici, ovviamente, per Ciro e per la vittoria.

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