Perugia con l’aiutino alla 4a vittoria di fila Il Foggia si arrabbia
Il Perugia conquista la quarta vittoria di fila contro un Foggia che aveva fatto bottino pieno nelle ultime quattro trasferte. Il compito degli umbri è stato più che mai difficoltoso, anche perché i pugliesi hanno dominato il primo tempo, per poi crollare nella ripresa. Ma non senza rammarico. Soprattutto perché il Perugia è andato in gol dopo che l’arbitro non aveva punito un evidente tocco di mano in area (su un colpo di testa di Loiacono) di Pajac, che doveva anche essere espulso. «Difficile capire come sia stato possibile non vederlo», ha detto Stroppa.
MAZZATA Episodio decisivo, anche perché da quel momento in poi è stato il Perugia a fare la partita. La squadra di Breda (che in avvio ha preferito Dellafiore a Del Prete) ha trovato il vantaggio con un micidiale contropiede avviato da una respinta della propria difesa su una conclusione dell’ex Mazzeo e proseguito in velocità da Di Carmine, sfuggito al controllo di Zambelli. E ha poi appoggiato all’accorrente Cerri (10° gol), il cui destro è stato deviato in rete dallo stesso Zambelli. Sfruttando poi l’estro e la fantasia di Diamanti, il Perugia è rimasto in partita e ha trovato il raddoppio con il rigore trasformato proprio dall’ex azzurro (alla sua prima segnatura con gli umbri), e concesso per un tocco di braccio di Tonucci su un traversone di Pajac.
REAZIONE Solo sul doppio svantaggio il Foggia è tornato a creare occasioni con Floriano, Scaglia e soprattutto Mazzeo. Nel primo tempo la squadra di Stroppa era andata ripetutamente al tiro con l’altro ex Nicastro (salutato dall’applauso di tutto lo stadio alla sua uscita), con Gerbo e Kragl, anche se a creare la più grossa occasione nel corso della gara è stato in avvio di ripresa Agnelli, ma Leali in tuffo ha neutralizzato la sua conclusione. «È stata una vittoria sofferta perché il Foggia ha avuto più occasioni di noi – ha detto Breda – ma ci è andata bene negli episodi e abbiamo avuto il merito di rimanere sempre lucidi. Ma non guai ora a fare voli pindarici».