Spezia in affanno e salvato da Forte La Ternana regge
Non è più lo Spezia che al Picco travolgeva tutti, ma quello che nel girone di ritorno ha vinto una sola volta in cinque partite. Non è più, però, neanche la solita Ternana che, dopo sei sconfitte esterne consecutive, ottiene in Liguria un punto meritato, che segue i 3 conquistati contro la Cremonese.
SCHEMA Da una parte la foga dei liguri di tornare al successo dopo il k.o. col Cesena, dall’altra la paura di perdere degli umbri, che però vanno in vantaggio con un bello schema su punizione ideato da De Canio: simula la battuta Bordin (che torna titolare, dopo esserlo stato l’ultima volta all’andata, il 14 ottobre) e il rasoterra di Tremolada pesca Finotto che sfrutta un blocco su Pessina, in area e fa secco Di Gennaro, con la difesa di Gallo pietrificata. Non se l’aspettavano gli spezzini e così sono tutti nei 16 metri pochi minuti più tardi sul corner di Tremolada: ma non basta, perché Signorini è libero di colpire di testa trovando però la base del palo. Il tecnico di casa sceglie Maggiore (distratto dal rinnovo del contratto?) al posto di Mora, ma entrambi non sono convincenti. Ceccaroni, invece, rileva Giani dopo mesi di panchina ed è protagonista in due episodi nelle due aree: prima spinge Finotto, poi dall’altra parte viene a sua volta atterrato, ma l’arbitro non rileva falli da rigore. Intanto Granoche rifiata grazie a Forte ed è merito di quest’ultimo se lo Spezia pareggia, sfruttando un assist quasi... volontario di Marilungo, per il quinto sigillo stagionale del romano.
LUCIDITÀ Nella ripresa la Ternana si chiude e rischia: sull’esterno di Marilungo risponde Sala, sul colpo di testa di Pessina è il palo a salvare. È l’aspetto mentale a fregare i ternani, che hanno perso molti punti nel finale. Nel recupero, con a disposizione una punizione a due in area (retropassaggio di Bolzoni raccolto da Di Gennaro), Montalto spara contro il muro di calciatori. «Se fossero stati più lucidi – dice De Canio – avrebbero chiesto il rispetto della distanza».