Thomas, la catena salta: addio vetta
Una «scatenata» a 1.200 metri dall’arrivo e la Tirreno-Adriatico si trasforma da sogno a incubo. Geraint Thomas non è fortunato sulle nostre strade. Lo scorso mese di maggio, al Giro, la malasorte aveva le sembianze di un poliziotto mal posizionato verso il Blockhaus. Ieri, sulla salita regina dei monti Sibillini, ci si è messo il deragliatore. Nel passare dalla moltiplica piccola a quella grande, la catena del gallese di Sky si è imbizzarrita ed è uscita verso l’esterno. La manovra d’emergenza — cioè ributtare il deragliatore verso l’interno per cercare di riportare la catena verso l’interno — non è riuscita immediatamente e così «G», come lo chiamano in squadra, s’è trovato bloccato nel pieno della bagarre. Per sua fortuna, ammesso che si possa parlare di fortuna in una simile circostanza, Thomas in pochi secondi è stato raggiunto da Chris Froome. Il re di quattro Tour, che s’era staccato un chilometro prima, a quel punto ha buttato tutte le energie residue nell’insolita veste di gregario. Chris ha contribuito a limitare i danni anche se il ritardo al traguardo del compagno in maglia azzurra di leader è stato di 40”.
Nel dopocorsa Thomas è abbastanza teso, così tra un colpo di pedale e l’altro sui rulli più che bere prende a morsi la borraccia. A destra, Moscon mulina a testa bassa. A sinistra, invece, Froome non perde il buonumore di questi giorni. Mentre si BETTINI sprofonda nel fango in quella specie di «mix zone» che è abitualmente il parcheggio dei bus delle squadre, il britannico racconta il finale. «Io mi ero già staccato e quando ho visto Geraint in difficoltà non ho avuto il minimo dubbio nell’aiutarlo per cercare di rientrare. Sapevamo che era impossibile, ma almeno volevamo limitare i danni. Credo ci siamo riusciti abbastanza bene».
NOTIZIA Però fa notizia vedere Froome che si stacca in salita. «Io credo di essere andato abbastanza bene — prosegue —. Era la prima salita vera in una grande gara. Ho ancora dei lavori da fare, non sono al top ma non sono preoccupato». Dal suo staff arriva una confidenza: Chris è ancora un paio di chili sopra il peso ideale. E la corsa, che pareva nelle mani di Sky, ha cambiato padrone. «Ma Kwiatkowski è a solo un secondo e ha una buonissima condizione — conclude Froome —. Anche Thomas non ha ancora perso e ha una gran gamba. Già domani (oggi, ndr) cercheremo di recuperare».