Toro Cairo difende Mazzarri: «Diamogli tempo»
●Il presidente dei granata: «Non posso chiedergli l’Europa con la squadra fatta da Mihajlovic»
«Bisogna ripartire dalle cose positive viste nel primo tempo dell’Olimpico per fare un buon finale di stagione». All’indomani della sconfitta contro la Roma, Urbano Cairo fa il punto della situazione sul Toro nel corso del programma radiofonico DeeJay Football Club. Partendo dall’analisi della partita contro i giallorossi: «Buonissimo primo tempo: abbiamo creato parecchie occasioni ma Alisson si è confermato un grande portiere. Poi però conta il risultato che è negativo e quindi noi dobbiamo lavorare per fare meglio, su questo non c’è dubbio». Cairo poi parla di quella difficoltà nel reagire dopo aver subìto gol: «È vero, la squadra dopo il gol di Manolas ha perso sicurezze. D’altra parte, se noi abbiamo cambiato allenatore otto partite fa è perché qualche problema esisteva. C’era un progetto partito alla grande, dopo la campagna acquisti della scorsa estate erano tutti felici, poi però non sono arrivati i risultati sperati e io ho dovuto cambiare. Adesso in panchina c’è Mazzarri con un progetto di lungo periodo, però questa non è la squadra che ha fatto lui, con uomini adattissimi al suo modulo e quindi è evidente che serve un po’ di tempo in più». Approfondire il tema delle cifre e delle statistiche permette però di riequilibrare anche i giudizi: «Se analizziamo i numeri del recente passato, quando nel 2013/14 andammo in Europa League dopo 27 partite avevamo gli stessi punti di oggi. E la stessa cosa accadde anche l’anno successivo quando vincemmo il derby portando a compimento un’altra bella stagione. Segno che quello di quest’anno non è affatto un campionato malvagio».
LAVORATORE PAZZESCO A condizionare il popolo granata, semmai, è stato il brutto capitombolo di Verona: «Sì, il k.o. del Bentegodi ci ha fatto male, a me come a tutti i tifosi, ma bisogna valutare le cose nel contesto giusto. Alla fine del campionato mancano undici partite e quindi ripartiamo dalle cose buone viste nel primo tempo di Roma: possiamo ancora fare un buon finale di stagione». In tutto ciò, però, il presidente non pone al tecnico granata l’obiettivo di centrare un posto per la zona Europa: «Mazzarri è un lavoratore pazzesco e un bravissimo allenatore, ma non posso chiedergli di andare in Europa League con la squadra fatta da Mihajlovic, con i giocatori voluti da lui e che poi però non hanno dato i risultati voluti. Certo, avendo tenuto tutti i migliori – da Belotti a Baselli, a Iago Falque – e avendo fatto anche grossi investimenti per rinforzare la squadra con Sirigu, Nkoulou, Rincon e Niang, le aspettative erano maggiori».
LARGO AI GIOVANI L’impressione è che Cairo sia rimasto molto deluso da Mihajlovic: «Io ero abituato con Ventura con cui avevamo fatto un percorso di cinque anni: con Mihajlovic avevo iniziato un ciclo biennale pensando che si potesse ulteriormente allungare. Tant’è vero che l’ho accontentato con Niang, un suo pallino. Ho fatto la squadra esattamente come voleva lui, poi non è andata e adesso c’è Mazzarri: sta facendo bene e mi dà l’idea di poter fare cose buone anche se ha perso tre partite. Il derby? La Juve ha fatto un tiro e un gol». Fra le richieste presidenziali per il finale di stagione ci sono i giovani da lanciare: «Proviamoli e vediamo se sono adatti al Toro del futuro. Mi riferisco a Bonifazi, Lyanco, Berenguer ed Edera. E poi ad un portiere come Milinkovic-Savic. Sono giovani dalle potenzialità interessanti: sarà bello vederli alla prova».
A ROMA 45’ POSITIVI: ORA RIPARTIAMO DA LÌ PER UN BUON FINALE
URBANO CAIRO
PRESIDENTE TORINO
L’analisi dopo tre k.o. di fila: «Grande Alisson, però alla fine conta solo il risultato»
>«Sarà bello mettere alla prova i giovani e vedere se sono adatti al Torino del futuro»