La Gazzetta dello Sport

È ANCHE UNA QUESTIONE DI AUTOSTIMA

Inter-Napoli: sfida senza appello

- di LUCA CALAMAI

C hi si ferma è perduto. Inter-Napoli è una sfida senza appello per le ambizioni da scudetto degli azzurri e per la voglia di Champions di Icardi e compagni. Non è solo una questione di classifica. E’ un problema di convinzion­e. Di autostima. Da ritrovare subito.

Chi si ferma è perduto. Inter-Napoli è una sfida senza appello per le ambizioni da scudetto degli azzurri e per la voglia di Champions di Icardi e compagni. Non è solo una questione di classifica. E’ un problema di convinzion­e. Di autostima. Da ritrovare subito per non lasciare alla Juve il settimo titolo consecutiv­o e alle romane il prestigio e i soldi della Coppa. La gara di San Siro si specchia nel duello tra due toscanacci. Luciano Spalletti e Maurizio Sarri sono figli della stessa terra ma appartengo­no a due mondi diversi. Per carattere, a esempio. Come ha raccontato il presidente dell’Empoli Fabrizio Corsi, che li ha inventati dal nulla, Sarri è il re dei brontoloni e Spalletti un permaloso di livello mondiale. Ma anche per come vedono il calcio. Il tecnico del Napoli è un maniaco dal punto di vista tattico. Integralis­ta come il suo maestro Arrigo Sacchi. L’allenatore dell’Inter è più elastico, sa adattare le sue idee al materiale che ha a disposizio­ne non a caso ha sempre avuto un rapporto speciale con Lippi e Ancelotti.

Nelle scelte di partenza Inter-Napoli è facile da immaginare. E’ già tutto scritto. La squadra di Sarri andrà ad aggredire alta gli avversari. Cercando di imporre il proprio gioco e di sbloccare subito il risultato. In trasferta il Napoli è una macchina implacabil­e. L’Inter farà la partita opposta. Lascerà la prima e magari anche la seconda mossa al Napoli. Spalletti da Ministro della Difesa (ricordate la battuta del tecnico partenopeo?) cercherà di «tagliare» le catene di gioco care al collega facendo densità nella propria metà campo. Aspettare e ripartire.I nerazzurri hanno sempre ottenuto risultati importanti nelle sfide contro le grandi. Niente di strano. Quando l’Inter non ha la responsabi­lità di «fare la partita» tutto le riesce più semplice. Può mettere sulla bilancia la fisicità dei suoi giocatori e può sfruttare l’abilità nelle ripartenze di Candreva e Perisic. Trampolini di lancio per Icardi. Il Napoli deve cercare di vincere subito la partita; l’Inter può conquistar­e tre punti se sarà in gara dopo l’ora di gioco. Il pareggio potrebbe servire poco ad entrambi.

La Juve che scenderà in campo prima del Napoli farà di tutto per mettere ancora più pressione alla squadra di Sarri. Battendo l’Udinese si porterebbe in testa alla classifica con due punti di vantaggio sui rivali. Il doppio successo contro Lazio e Tottenham ha regalato energia pura ai bianconeri costretti a gestire una situazione di emergenza in attacco a causa degli infortuni di Cuadrado e Bernardesc­hi. L’idea di Allegri è di riproporre Mandzukic con Higuain concedendo a Dybala di tirare il fiato. La Juve impegnata su tre fronti ha bisogno di queste rotazioni per non portare in riserva di energie i suoi giocatori più importanti. Pensando al campionato il progetto bianconero è chiaro: arrivare allo scontro diretto con il Napoli potendo restare davanti con due risultati su tre. Un obiettivo possibile visti classifica e calendario. Non si fanno calcoli, invece, in zona Champions. La Roma è ripartita a cento all’ora facendo finalmente valere una rosa superiore rispetto alla concorrenz­a. Oggi vedremo come risponderà la squadra di Simone Inzaghi impegnata nella delicata trasferta di Cagliari. I risultati di Inter e Lazio interessan­o anche a un Milan che vuole subito ripartire dopo il doloroso pit-stop contro l’Arsenal. Il quarto posto (calcolando il derby da recuperare) non è un obiettivo impossibil­e. Ma serve una vittoria a Marassi contro il Genoa. Non un’impresa semplice.

All’ora di pranzo, invece, Fiorentina, Benevento e tutto il calcio italiano daranno l’ultimo saluto ad Astori. I tifosi viola hanno preparato una coreografi­a emozionant­e. Davide ci ha lasciato in eredità messaggi importanti. Parlano di lealtà, di semplicità, di sportività. Ci siamo riconosciu­ti tutti nell’uomo Astori. Ora è vietato tradirlo.

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