MANCHESTER, RITORNO AL POTERE
City e United tra Premier e Champions
Fino al primo settembre del 2008 a Manchester la tradizione calcistica aveva il nome dello United e il City era considerata con simpatia la seconda squadra della città. Ma quel giorno cambiò qualcosa: il City, che non vinceva un titolo dal 1968, venne acquistato dall’Abu Dhabi United Group e da quel momento con investimenti incredibili è iniziata la rimonta dei Citizens nei confronti dei Red Devils. La prima soddisfazione ai nuovi ricchi di Manchester la diede Roberto Mancini nel 2012 con il trionfo in Premier proprio davanti allo United, ma già l’anno dopo le posizioni si invertirono. Quello fu l’ultimo acuto di Alex Ferguson che lasciò Old Trafford dopo aver conquistato per tredici volte la Premier. Il City tornò a vincere poi il titolo nel 2013-2014 con Manuel Pellegrini in panchina, nella stagione in cui il Liverpool di Brendan Rodgers si suicidò, scialacquando un vantaggio enorme. Ma è nell’estate del 2016, con l’arrivo di Pep Guardiola e Josè Mourinho sulle panchine di City e United, che Manchester torna ad essere al centro del calcio inglese ed europeo. E questa sembra la stagione del decollo definitivo per il City, che ha messo da tempo le mani sulla Premier, ha già conquistato il primo trofeo della stagione (la Coppa di Lega) e si è qualificata con grande facilità per i quarti di Champions League, dove nessun avversario spera di fare i conti con la banda di Guardiola.
Per Mourinho la vittoria di ieri sul Liverpool vale una pesante ipoteca sul secondo posto e la settimana prossima il portoghese ha la possibilità di raggiungere nei quarti di Champions i rivali cittadini, se riuscirà a superare il Siviglia dopo lo 0-0 dell’andata. Certo non pensava di trovarsi così lontano da Guardiola in campionato, nel quale la squadra del catalano ha dimostrato una superiorità assoluta sia per i risultati sia per il gioco svolto. Mourinho ha una squadra altrettanto forte ma un modo diverso di arrivare alla vittoria, qualche inciampo e i tanti infortuni lo hanno penalizzato in questa stagione ma adesso arriva il bello e in Champions vuole ripetere le imprese già realizzate con il Porto(2004) e con l’Inter (2010). Passano gli anni, ma il modo per arrivare alla vittoria del portoghese e del catalano è lo stesso di sempre: Pep dopo due stagioni non brillantissime al Bayern, sembra essere riuscito a far rivivere nel City lo spettacolare Barcellona che portò alla conquista della Champions nel 2009 e nel 2011. Giocatori di grande qualità, bel gioco e tanti gol. Con una sola differenza, non ha più Leo Messi, uno che ti aiuta a risolvere le partite. Ma non sembra preoccuparsi più di tanto: lui e Josè puntano sempre alla coppa dalle grandi orecchie. A proposito indovinate chi battè Guardiola nelle due finali vinte con il Barcellona? Lo United di Ferguson. Altro motivo per cui a Old Trafford il catalano non riscuote troppe simpatie.