La Gazzetta dello Sport

Calma Allegri: «È ancora lunga Il rigore? Era di Paulo...»

●L’allenatore della Juve: «La prossima volta scriverò a caratteri cubitali chi deve tirare». Ansia per Cuadrado e Berna

- Filippo Conticello INVIATO A TORINO

C’è tutta una letteratur­a Social sulla «Juve di marzo», creatura incantata che esce dal letargo quando la stagione entra nel vivo. Principess­a timida che diventa regina spietata appena sente profumo di primavera. Si sprecano post e ironie, fioccano paragoni ingenerosi rispetto alla «Juve di settembre», ma in questo mese i bianconeri si sono effettivam­ente rimessi sulla solita carreggiat­a: epica serata londinese per prendere i quarti di Champions e in campionato si sono ripresi il ruolo di favoriti. Massimilia­no Allegri, invece, ha a marzo la stessa faccia sorniona di settembre: «Non abbiamo avuto cali di rendimento dopo Londra, la forza di questa squadra è la compattezz­a, la disponibil­ità al sacrificio senza sottovalut­are nessuno, ma non abbiamo vinto ancora niente…» ha commentato il tecnico. Ma qui c’è spazio per un «se», visto che in Italia l’impegno è più gravoso del solito: «Non avessimo trovato il Napoli, avremmo quasi vinto il campionato, e lo stesso vale per loro. Si diceva di una brutta Serie A, invece è tutto aperto…». Per il resto, ieri è tornato a dirigere Marchisio e questa musica: «Sono contento per lui, Rugani, Sturaro e per chi ha giocato meno. Claudio da regista è una idea anche per la Champions vista la squalifica di Pjanic».

CARTELLO DI RIGORE Eppure anche in questo tranquillo pomeriggio di marzo c’è stato un momento in cui a Max sono venuti i soliti 5 minuti. Al 37’ del primo tempo quando ha visto Dybala un po’ troppo magnanimo nel cedere un rigore. Allegri si è infuriato ancora prima del tiro del Pipita e a fine partita, con toni distesi, ha spiegato che gli ordini di scuderia erano diversi: «Avevo chiesto a Paulo di tirarlo, ma poi non mi sono messo in mezzo… Dopo Higuain si è rifatto dando un bell’assist. Ci sono annate così: ne aveva sbagliati 2 Dybala e ora ne ha sbagliati 2 Gonzalo. Sono pari. Il rigore è un terno al lotto, anche i più bravi possono sbagliare». Dalla prossima, però, non saranno ammesse insubordin­azioni: «Lo scriverò a caratteri cubitali chi deve battere», ha scherzato il tecnico.

BERNA E CUADRADO Meno sorrisi pensando all’infermeria. Cuadrado e Bernardesc­hi, gli unici out, danno qualche pensiero ad Allegri: «Juan ha un problema ‘pubalgico’: aveva ripreso velocement­e, ora sta facendo le cure ed è in Germania per una visita. Il problema di Federico è più contusivo: inizierà un periodo di 10-15 giorni per vedere se con le cure l’infiammazi­one passerà. Se dovessimo non averli per il resto della stagione, non sarebbe un problema: soluzioni ce ne sono». L’entità del guaio ai legamenti di Berna è appesa a questa «riatletizz­azione»: se quando tornerà a calciare davvero sentirà dolore, operazione e bye bye rush finale. L’orizzonte di Cuadrado è anch’esso vago: il controllo non ha evidenziat­o niente di diverso da quello che si aspettava, ma è tramontata l’idea di stringere sul recupero. Se tutto andrà bene, però, tra un mese si potrebbero rivedere i riccioli colombiani.

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Massimilia­no Allegri, 50 anni, dal 2014 sulla panchina della Juve GETTY

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