Calma Allegri: «È ancora lunga Il rigore? Era di Paulo...»
●L’allenatore della Juve: «La prossima volta scriverò a caratteri cubitali chi deve tirare». Ansia per Cuadrado e Berna
C’è tutta una letteratura Social sulla «Juve di marzo», creatura incantata che esce dal letargo quando la stagione entra nel vivo. Principessa timida che diventa regina spietata appena sente profumo di primavera. Si sprecano post e ironie, fioccano paragoni ingenerosi rispetto alla «Juve di settembre», ma in questo mese i bianconeri si sono effettivamente rimessi sulla solita carreggiata: epica serata londinese per prendere i quarti di Champions e in campionato si sono ripresi il ruolo di favoriti. Massimiliano Allegri, invece, ha a marzo la stessa faccia sorniona di settembre: «Non abbiamo avuto cali di rendimento dopo Londra, la forza di questa squadra è la compattezza, la disponibilità al sacrificio senza sottovalutare nessuno, ma non abbiamo vinto ancora niente…» ha commentato il tecnico. Ma qui c’è spazio per un «se», visto che in Italia l’impegno è più gravoso del solito: «Non avessimo trovato il Napoli, avremmo quasi vinto il campionato, e lo stesso vale per loro. Si diceva di una brutta Serie A, invece è tutto aperto…». Per il resto, ieri è tornato a dirigere Marchisio e questa musica: «Sono contento per lui, Rugani, Sturaro e per chi ha giocato meno. Claudio da regista è una idea anche per la Champions vista la squalifica di Pjanic».
CARTELLO DI RIGORE Eppure anche in questo tranquillo pomeriggio di marzo c’è stato un momento in cui a Max sono venuti i soliti 5 minuti. Al 37’ del primo tempo quando ha visto Dybala un po’ troppo magnanimo nel cedere un rigore. Allegri si è infuriato ancora prima del tiro del Pipita e a fine partita, con toni distesi, ha spiegato che gli ordini di scuderia erano diversi: «Avevo chiesto a Paulo di tirarlo, ma poi non mi sono messo in mezzo… Dopo Higuain si è rifatto dando un bell’assist. Ci sono annate così: ne aveva sbagliati 2 Dybala e ora ne ha sbagliati 2 Gonzalo. Sono pari. Il rigore è un terno al lotto, anche i più bravi possono sbagliare». Dalla prossima, però, non saranno ammesse insubordinazioni: «Lo scriverò a caratteri cubitali chi deve battere», ha scherzato il tecnico.
BERNA E CUADRADO Meno sorrisi pensando all’infermeria. Cuadrado e Bernardeschi, gli unici out, danno qualche pensiero ad Allegri: «Juan ha un problema ‘pubalgico’: aveva ripreso velocemente, ora sta facendo le cure ed è in Germania per una visita. Il problema di Federico è più contusivo: inizierà un periodo di 10-15 giorni per vedere se con le cure l’infiammazione passerà. Se dovessimo non averli per il resto della stagione, non sarebbe un problema: soluzioni ce ne sono». L’entità del guaio ai legamenti di Berna è appesa a questa «riatletizzazione»: se quando tornerà a calciare davvero sentirà dolore, operazione e bye bye rush finale. L’orizzonte di Cuadrado è anch’esso vago: il controllo non ha evidenziato niente di diverso da quello che si aspettava, ma è tramontata l’idea di stringere sul recupero. Se tutto andrà bene, però, tra un mese si potrebbero rivedere i riccioli colombiani.