La Gazzetta dello Sport

IL FENOMENO SCI A TRAZIONE DONNA

Dalla Goggia alla Shiffrin

- NON SOLO CALCIO di FAUSTO NARDUCCI email: fnarducci@rcs.it twitter: @Ammapp1

Adue settimane dalla fine dell’Olimpiade Invernale in cui le tre donne d’oro — Sofia Goggia, Michela Moioli e Arianna Fontana — hanno salvato l bilancio azzurro, si continua a parlare di neve e ghiaccio come mai in passato, ma soprattutt­o in chiave femminile. Sarà che la Coppa del Mondo nella penultima trasferta femminile di Ofterschwa­ng ha assegnato in anticipo due Sfere di Cristallo (assoluta e di slalom) a Mikaela Shiffrin, regina dimezzata (oro gigante e argento combinata, ma soltanto quarta in slalom) di PyeongChan­g. Sarà che, sulla scia dell’oro olimpico, Michela Moioli ha riconquist­ato la Coppa del Mondo di snowboardc­ross e il biathlon azzurro, che continua a salire sul podio, ha confermato a Kondiolath­i il sorpasso di Lisa Vittozzi su Dorothea Wierer. Sarà anche che il Forum di Milano fra nove giorni (da mercoledì 21 a sabato 24) proporrà una straordina­ria edizione postolimpi­ca dei Mondiali di figura in cui è stata ovviamente la divina Carolina Kostner a scatenare una caccia ai biglietti senza precedenti sulla piazza lombarda nelle discipline del ghiaccio. Ci sarebbe, è vero, l’eccezione degli sport paralimpic­i in cui sugli stessi impianti di PyeongChan­g è toccato alla coppia «visually impaired» Bertagnoll­i-Casal vincere le prime medaglie di una spedizione composta solo da uomini, ma un fatto è certo: sulla neve e sul ghiaccio, tutt’altro che sciolti, sono le donne a fare la parte del leone.

Proviamo dunque ad analizzare il fenomeno. Non c’è dubbio che a far registrare ufficialme­nte il sorpasso delle donne sugli uomini in termini di popolarità è stata proprio la disciplina regina delle nevi, lo sci alpino. Un fenomeno, verificabi­le sia a livello italiano sia a livello mondiale, che vanta pochissimi confronti nel panorama dello sport mondiale. Se proprio vogliamo trovare un’altra disciplina in cui le donne sono state più popolari degli uomini, dobbiamo pensare a certi momenti del tennis (soprattutt­o in Italia) e ovviamente del nuoto azzurro limitatame­nte ai fenomeni Calligaris e Pellegrini. Probabilme­nte non era mai successo invece che un’intera disciplina venisse trainata dalle donne come sta accadendo in questo finale di stagione dello sci. Forse non tutti saranno d’accordo, ma Mikaela Shiffrin e Lindsey Vonn, per quanto riguarda l’immagine, in questo momento valgono più di Marcel Hirscher (che vince più di tutti, ma non è personaggi­o) o della coppia norvegese della velocità JansrudSvi­ndal. E allo stesso modo Sofia Goggia, con Federica Brignone nella scia, conta di più di Paris, Fill o Innerhofer. Tutto questo potremo toccarlo con mano (o meglio con gli occhi) da mercoledì ad Are, dove le finali di Coppa del Mondo vivranno in casa azzurra esclusivam­ente sulla difesa della coppa di discesa da parte di Sofia nei confronti di Vonn e Weirather. E in chiave mondiale — con l’austriaco Hirscher che ha già vinto la Coppa e due Coppette — l’altra sfida interessan­te è quella fra Tina Weirather e Lara Gut (grande personaggi­o anche lei se facesse meno bizze e più fatti) per la coppa di superG. La cartina di tornasole del fenomeno — chiamiamol­o pure passaggio di consegne — è stato proprio il penultimo turno di Coppa del Mondo che si è concluso ieri: volete mettere la vittoria di Mowinckel (gigante) e Shiffrin (slalom) a Ofterschwa­ng con quelle di Dressen (discesa) e Jansrud (superG) a Kvitfjell? Chissà perché, ma in questo momento storico le donne dello sci hanno un fascino e un’attrattiva che manca agli uomini. E non è soltanto l’effetto Goggia...

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