La Gazzetta dello Sport

La Mercedes «mangia» le gomme Occasione per Ferrari e Red Bull

● La macchina da guerra tedesca può avere un punto debole nel consumo delle mescole soffici che si useranno a Melbourne. La rossa deve essere più pronta degli altri rivali

- Luigi Perna

Forse c’è una possibilit­à remota che il gigante Mercedes abbia i piedi d’argilla. È la speranza a cui devono aggrappars­i Ferrari e Red Bull in vista dell’avvio del Mondiale a Melbourne fra due settimane. Sulla carta ci sarebbe poco da fare contro una Stella che nei test al Montmelò è stata impression­ante nelle simulazion­i sul passo gara effettuate da Lewis Hamilton e Valtteri Bottas con le gomme medie, lasciando a distanza la concorrenz­a. Tanto che Sebastian Vettel è sembrato stanco e sconsolato al termine delle sue maratone sulla rossa. Basti pensare che Hamilton, nell’ultimo «long run» della simulazion­e, ha girato in 1’19”, cioè il tempo che gli era valso la pole position al GP di Spagna dello scorso anno.

BOLLE La macchina perfetta messa in pista da James Allison e dai suoi ingegneri potrebbe però avere un punto debole. La W09 EQ Power+ non è instabile e capriccios­a come la «Diva» che l’ha preceduta, è più leggera e assai più bilanciata, ma resta molto «cattiva» con le gomme, stressando soprattutt­o quelle morbide. L’allarme di Bottas è stata l’unica voce fuori dal coro, un controcant­o rispetto alla sicurezza spavalda mostrata da Hamilton. «Con le gomme più soffici abbiamo sofferto problemi di blistering

(il fenomeno per cui si formano bolle sugli pneumatici;

n.d.r.), forse legati anche al nuovo asfalto del Montmelò, mentre riusciamo a fare lavorare molto bene le medie e le dure — ha spiegato il finlandese della Mercedes —. Spero che l’asfalto dell’Albert Park aiuti la nostra macchina a essere più gentile con le gomme».

CARICO È un guaio che affliggeva anche la vecchia W08 e che evidenteme­nte non è stato eliminato del tutto. La causa è legata all’enorme carico aerodinami­co della vettura tedesca, che agisce sulle ruote «incollando­la» a terra. In generale, questa è una grande qualità di una F.1, perché si traduce in una maggiore aderenza e velocità in curva. Non a caso i tecnici delle squadre, fra una stagione e l’altra, lavorano in galleria del vento e ai banchi prova proprio per trovare più carico. Ma la controindi­cazione può essere il surriscald­amento e il degrado eccessivo delle gomme, se l’assetto della monoposto non è perfetto. La Mercedes al Montmelò ha deciso di non utilizzare le mescole hypersoft con cui la Ferrari di Vettel ha polverizza­to il record della pista, seguito a pochi millesimi dal compagno di squadra Kimi Raikkonen. Ma i tecnici delle Frecce d’argento hanno potuto notare un consumo anomalo già con le ultrasoft, nonostante il clima non fosse caldissimo. Perciò le hanno messe volutament­e alla frusta con assetti estremi per capire fin dove potersi spingere, come ha ammesso il responsabi­le dello sviluppo Aldo Costa.

DA POLE In qualifica, sul giro singolo, il problema non si pone e la Mercedes (con il suo «bottone magico» della power unit) dovrebbe essere devastante, prenotando una prima fila tutta d’argento in Australia. Ma le difficoltà potrebbero venire fuori negli «stint» di gara sulle gomme morbide, con un calo progressiv­o di rendimento. A Melbourne si useranno le gomme soft, supersoft e ultrasoft. Se i tedeschi riuscirann­o a limitarne il degrado, le W09 saranno imprendibi­li. In caso contrario, Ferrari e Red Bull potrebbero avere una grande occasione di vittoria. Infatti, più le mescole sono dure e maggiore è il vantaggio attuale della Mercedes sugli altri, mentre si riduce con le mescole più soffici. Tanto che il team di Toto Wolff avrebbe preferito scelte conservati­ve da parte della Pirelli.

MINACCIA La situazione dovrebbe pendere dalla parte della Mercedes nelle successive gare in Bahrain e Cina, dove si useranno anche le gomme medie. Per non parlare dei circuiti veloci o da alto carico, come Silverston­e e Suzuka, dove la W09 promette meraviglie. Ma intanto c’è Melbourne e la Ferrari deve farsi trovare pronta, se i rivali si mostrasser­o vulnerabil­i. A Maranello si corre contro il tempo per sistemare la SF71H, alla ricerca della configuraz­ione ideale in assetto da gara che è mancata nei test. La Red Bull si è «mimetizzat­a» addirittur­a più della Mercedes e incombe minacciosa. All’Albert Park, circuito semi-cittadino dove la mancanza di cavalli del motore Renault conterà meno, le doti del telaio progettato da Adrian Newey potrebbero emergere in modo decisivo. Contro due cagnacci come Max Verstappen e Daniel Ricciardo, nessuno può dormire sonni tranquilli.

>Frecce d’argento imprendibi­li con le gomme medie, ma ancora imperfette sulle ultrasoft

>L’Albert Park può esaltare Ricciardo, Verstappen e il formidabil­e telaio di Adrian Newey

 ??  ?? Lewis Hamilton, 33 anni, ai box: i suoi meccanici Mercedes nel 2017 hanno vinto il DHL Fastest Pit Stop Award, davanti a quelli della Williams e a quelli della Red Bull GETTY IMAGES
Lewis Hamilton, 33 anni, ai box: i suoi meccanici Mercedes nel 2017 hanno vinto il DHL Fastest Pit Stop Award, davanti a quelli della Williams e a quelli della Red Bull GETTY IMAGES

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