Pesaro respira Vede il baratro poi supera Capo
Con un piazzato di Moore a 14” dalla fine, la Vuelle riapre il discorso salvezza superando e agganciando Capo d’Orlando, che raggiunge quota 16 sconfitte consecutive tra coppa e campionato. Serve un overtime a decidere lo spareggio, che Pesaro porta a casa rimontando dal -16 di fine 2° quarto. I biancorossi non ribaltano il -17 dell’andata, ma si aggiudicano un match punto a punto, dopo averne persi molti. Che sia ancora Clarke l’uomo della provvidenza? L’esterno americano si è acceso pian piano e ha trascinato i suoi nei momenti topici, ma l’mvp è Bertone. «Avevamo il terrore di essere troppo carichi, non è successo – ha analizzato coach Leka -. Dobbiamo però analizzare bene il 2° quarto. All’intervallo ci siamo detti che non potevamo essere così ballerini, siamo piccoli ma serviva essere più aggressivi. Alla fine i tifosi ci hanno aiutato e si è creato il clima che ci serviva per vincere. In settimana abbiamo lavorato individualmente sul fattore mentale. Hanno bocciato Renzi e il Pd, ma qui il basket non lo boccia nessuno. Siamo vivi, ma non basta».
TENSIONE La tensione era altissima e le percentuali basse dalla lunetta ne sono la massima espressione. «Venderemo molto cara la pelle, da qui alla fine sarà una grande battaglia», ha aggiunto il presidente biancorosso Ario Costa. La Betaland si mangia le mani, non le bastano fantastici Stojanovic e Likhodey. «Abbiamo fatto tutto noi: prima creato un grosso vantaggio, poi ci siamo fatti riprendere. E’ il 4° anno che vengo qui e la partita finisce in questo modo – dice Di Carlo –. L’unico aspetto positivo è che abbiamo salvato la differenza canestri, adesso parte un altro mini campionato. Chi ha sparigliato le carte è stato Omogbo con il suo 3/4 da 3. Noi abbiamo sbagliato il tiro della vittoria nei regolamentari, quindi è giusto così».