La Gazzetta dello Sport

Ngapeth sempre decisivo, ma Milano spera

●Il francese è mvp, ma lascia tutti in apprension­e per l’infortunio a una caviglia Stoytchev: «Errori in contrattac­co»

- Paolo Reggianini MODENA

Dettagli. Quelli hanno determinat­o l’esito di un duello che si annunciava sul filo dell’equilibrio. E così è stato. Terza sfida tra Modena e Milano, terzo tie-break, con un leggero vantaggio Azimut (8 set a 7) che si è tolta la pressione di gara-1, sempre pericolosa per chi comincia in casa. Gara tiratissim­a, da una parte un Abdel Aziz in gran spolvero (33 punti, 53%) a picchiare forte, dall’altra un Urnaut (21, 58%) ancora determinan­te, con Ngapeth (problemi alla caviglia nel primo set, poi è rientrato) che tra alti e bassi, ha inciso come sempre. Poi ci sono i dettagli, la battuta di Swan Ngapeth (entrato al posto del fratello) sul nastro che ha chiuso il primo set, i servizi spesso decisivi di Holt, la tenuta di Argenta, gli spunti di Cebulj e Abdel Aziz nel secondo (22-19 per Modena), il muro di Piano nel quarto che ha riportato avanti la Revivre (17-16) dopo essere stata sotto di tre (12-15), creando le condizioni per arrivare al quinto. «Il destino dipende dalla qualità del gioco – il commento di Stoytchev - Milano anche in questa occasione ha offerto una grande prestazion­e soprattutt­o in contrattac­co. In battuta sia noi che loro siamo stati capaci di ottime cose. È andata bene soprattutt­o per l’atteggiame­nto che abbiamo avuto. Rimpianti? Nel quarto abbiamo sbagliato tre contrattac­chi comodi». Il Palapanini è rimasto ammutolito quando Earvin Ngapeth (alla fine un grande abbraccio con il presidente Pedrini) è caduto a terra avvertendo un problema alla caviglia: «Gli infortuni fanno parte della vita – aggiunge il tecnico – e quando ho visto Ngapeth a terra ho pensato che non cambiava nulla. Earvin, resosi conto che non grave, voleva rientrare per battere: gli ho detto di aspettare, che avremmo fatto battere suo fratello e sarebbe entrato se non avessimo fatto punto. È andata bene».

STRISCIONE Giani è stato accolto da uno striscione dei tifosi modenesi dedicato alla mamma scomparsa. Il coach sa che giocando su questi standard al Palapanini potrà tornare. «Il primo set si è chiuso con un paio di errori nostri, anche di valutazion­e. Da parte di Modena abbiamo visto difese straordina­rie: questo ci fa capire che chi vuole vincere nei playoff deve lavorare oltre se stesso. Siamo una squadra che gioca più di sistema e meno sulle trovate straordina­rie dei singoli come invece può fare Modena, che in ogni momento è in grado di tirare fuori dal cilindro grandi giocate. Ma è una serie aperta e dobbiamo credere molto in quello che facciamo».

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