SPALLETTI INSISTE: «LA SQUADRA NON DÀ SEMPRE TUTTO»
●Il tecnico aveva parlato di poca qualità: «Dobbiamo andare a duemila anche con le piccole. Rimonta Milan? Zero pressione»
Dopo il pareggio col Napoli aveva parlato di «poca qualità» e ieri ha aggiunto: «qualità è anche correre sempre a duemila all’ora»
«Se la rimonta del Milan ci mette pressione? Assolutamente no. Il Milan ci mette la stessa pressione della Sampdoria, dell’Atalanta. Della Lazio. Tutte le squadre dietro vogliono arrivare quarte». Non è il Milan il tormento di Luciano Spalletti. Il tecnico nerazzurro si gode una piacevole fuga a casa sua. La città di Empoli gli ha assegnato il premio «Albano Amarini». Un motivo d’orgoglio per un uomo che non ha mai tradito la sua terra. Il tema caldo è la battuta sulla «poca qualità» dell’Inter. Spalletti non corregge le sue parole. Ma le completa: «Tutti i giocatori che approdano in serie A hanno qualità. Il mio concetto di qualità comprende anche la personalità e la voglia di correre sempre a duemila all’ora». E questo l’aspetto che sta a cuore a Spalletti. «Quando incontri il Napoli sei costretto a fare giocate a duemila all’ora, quando invece incontri il Crotone dobbiamo imporci noi di fare sempre giocate a duemila all’ora. Quello deve essere il nostro standard. Spesso, invece, contro squadre più deboli abbiamo l’impressione di poter scegliere. Di poter andare più piano. Accettando di esibirci a un livello molto inferiore. Un livello non sufficiente per vincere partite che invece andrebbero vinte». E’ un passaggio non facile da far entrare nella testa di un gruppo che non ha grande personalità. Ma ormai c’è poco tempo per imparare la lezione. «Se vogliamo arrivare quarti dobbiamo vincere almeno 6-7 partite da oggi alla fine del campionato. E potrebbero non bastare. Dobbiamo abituarci a giocare al massimo dello stress». L’elogio a Skriniar è figlio di questa logica: «Lui questi concetti li ha dentro. Ed ha la personalità e il carattere per metterli in mostra. E’ arrivato il momento di prendersi responsabilità. A volte serve una giocata per vincere una partita. Con il Napoli abbiamo battuto un angolo in pieno recupero ma in area di rigore c’erano solo quattro nostri giocatori. Era l’ultima occasione…». Non lo dice pubblicamente ma il pensiero va al gol di Dybala all’Olimpico in pieno recupero. Un colpo fuori dall’andamento della gara.
LIMITI E DUELLO Il tecnico nerazzurro sospira quando gli ricordano che in tre gare contro Juve e Napoli non ha mai perso
SUL DIFENSORE SLOVACCO
e non ha subito gol: «Ma pur giocando al massimo delle nostre possibilità non abbiamo vinto». Il massimo dell’Inter vale un pareggio contro le big del campionato, chiaro il concetto? Juve e Napoli hanno valori diversi. E si giocheranno lo scudetto fino all’ultimo: «Il titolo è ancora da assegnare. Magari in questo momento il Napoli non riesce a esprimere tutte le sue potenzialità. Ma è forte. E’ solido. Sarri ha fatto un ottimo lavoro. I suoi concetti sono entrati nella testa del gruppo. Inoltre mi pare che il calendario non sia tutto a favore della Juve. La squadra partenopea deve affrontare il Milan poi ha lo scontro diretto. Una grande opportunità per riaprire i giochi».
BUFFON E ASTORI Siamo ai titoli di coda. Spalletti si sofferma sul futuro di Buffon. «Sarà lui a decidere. Paragoni con l’addio al calcio di Totti? Stiamo parlando di campioni che giocano in ruoli diversi. Un portiere fa cinque-sei chilometri a partita ma li fa camminando. Comunque Buffon è ancora forte. Compensa con l’immensa esperienza un qualcosa in meno a livello di freschezza». Poi, con voce commossa, ricorda ancora una volta Davide Astori: «Un uomo speciale, un capitano speciale. Il minuto di raccoglimento mi resterà nel cuore. Astori ci ha lasciato in eredità tanti buoni insegnamenti». Infine, come impone il copione, una carezza al suo Empoli, che guida il campionato di serie B. In panchina c’è Andreazzoli, un tecnico che forse lui stesso ha consigliato al presidente Corsi. «Aurelio sa il fatto suo. Ha cultura. Esperienza e qualità. Ma non voglio dire altro per scaramanzia».
SKRINIAR HA PERSONALITÀ E CARATTERE DA MOSTRARE
LUCIANO SPALLETTI