GIOCHI 2026, CHE LOTTA TORINO: M5S SI SPACCA
Boom di candidature: Milano e Lombardia, Torino, Dolomiti...
Ache Giochi giochiamo? Adesso tutti, o quasi… saltano sul carro dei Giochi invernali 2026. Grillo ha detto sì alla candidatura di Torino, ma non tutti i pentastellati sono d’accordo e ieri, proprio sul tema olimpico è saltato il numero legale alla maggioranza del sindaco Chiara Appendino. Milano e Lombardia rivendicano la primogenitura della candidatura per il 2026 e ieri è sceso in campo anche Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, proponendo le Dolomiti.
Giovanni Malagò, ancora scottato dal no di Virginia Raggi per Roma 2024, ha avuto la reazione più logica: fermi tutti, un momento, ragioniamo… Il presidente del Coni, non l’ha mai nascosto, è rimasto terribilmente amareggiato da quel rifiuto che non ci ha fatto fare una grande figura agli occhi della comunità internazionale. A Rio la nostra candidatura per Roma 2024 aveva raccolto consensi e sorrisi. Il progetto era considerato credibile. Chiusa quella porta si era subito aperta la pista lombardo-milanese per i Giochi 2026. Maroni a nome della Regione (Fontana segue le stesse orme) e Sala per il Comune si erano detti pronti. Il Coni ipotizzava l’Olimpiade diffusa, con Milano come città di riferimento e gli impianti di Valtellina e Torino 2006 per rendere sostenibile l’operazione. La sindaco Appendino, che è favorevole ha, diciamo così, un po’ di resistenze interne nonostante l’appoggio di Grillo. Zaia, da sempre vicino allo sport e forte dell’appuntamento Mondiale di Cortina 2021 gioca la carta delle Dolomiti e ha trovato l’appoggio delle Province di Trento e Bolzano. E’ vero che i Giochi della neve sono meno impegnativi per il sistema Paese delle Olimpiadi estive, ma qualcosa è cambiato nel clima politico. Adesso tutti dicono che… sarebbe un’occasione da non perdere. che un’Olimpiade low cost è possibile e darebbe una grande spinta al rilancio della nostra economia…
Adesso in realtà non potremmo nemmeno candidarci. Dovremo aspettare che cambi e che venga fatta una deroga alla carta olimpica. L’assegnazione della sessione Cio 2019 a Milano è stato un grande passo diplomatico per recuperare il terreno perduto. La prossima mossa dovrà essere una candidatura forte (Milano resta in pole), condivisa dal mondo dello sport e dal mondo della politica (dal nuovo governo!) senza sorprese in zona Cesarini.