La Gazzetta dello Sport

«Deciderann­o i derby Fossi nelle milanesi lo giocherei alla fine»

●«A recuperarl­o subito si rischia di tagliare le gambe agli sconfitti. La Roma migliori in casa, Lazio con limiti di rosa»

- Nicola Cecere

Fulvio Collovati, romane contro milanesi per la Champions: lei ha giocato con Milan, Inter e Roma... Come la vede?

«Per la Rai ho seguito dal vivo Roma-Milan, Napoli-Roma e Inter-Napoli. Il successo dell’Olimpico è stato la svolta dei rossoneri, l’exploit del San Paolo ha indubbiame­nte rilanciato i gialloross­i, e ora il pari di San Siro ha confortato i nerazzurri, che contro le rivali non hanno mai perso. Il che significa che i valori ci sono».

Roma e Inter sono le due favorite per l’approdo in Champions?

«Al momento si possono solo esaminare i punti di forza delle quattro concorrent­i perché c’è un derby in sospeso. E se fossi nei panni dei dirigenti delle due milanesi cercherei di recuperarl­o il più tardi possibile, in modo da mantenere l’incertezza. Giocandolo subito si rischiereb­be di tagliare le gambe agli sconfitti: è un scontro che può decidere».

E allora ci dica perché la Roma può farcela.

«Al di là di qualche punto in più, che pure è un fattore non trascurabi­le in questa fase, considero di estrema importanza la partita di coppa: se ce la fanno si ributtano sul campionato con nuovo ardore».

Il periodo di calo è dipeso da...

«Si è inceppato il centrocamp­o. Ed è mancato qualche gol. Non

ROSSO-NERAZZURRO

Sotto, Fulvio Collovati, 60 anni, con la maglia del Milan, in cui esordì nel 1976 e giocò fino al 1982, vincendo scudetto e Coppa Italia. All’Inter (foto più in basso) rimase fino al 1986, poi una stagione all’Udinese, due alla Roma e tre al Genoa.

tanto di Dzeko quando degli altri attaccanti: mica può segnare solo Dzeko. E poi basta scivoloni in casa: Inter, Napoli, Atalanta, Samp, Milan... Vanno bene fuori, e il derby sarà in trasferta... Un vantaggio...».

Flessione Lazio: spiegabile...

«Con la ristretta possibilit­à di fare turnover. Su quattordic­i uomini Inzaghi ha una squadra competitiv­a, che gioca molto bene in avanti. Però se deve far rifiatare qualcuno emergono limiti di assortimen­to. Un pregio è che delle quattro solo Simone ha vinto 9 volte fuori».

Spalletti può sperare nella coppa maggiore a patto che...

«Si sveglino i protagonis­ti del girone di andata. In particolar­e Perisic, che è l’ombra del trascinato­re ammirato sino a dicembre. Mi aspetto molto di più da Candreva - assurdo che non riesca a fare gol - e dallo stesso Icardi. Sono questi gli elementi di qualità, se non rendono per quanto valgono è chiaro che poi Spalletti si lamenta dei limiti tecnici».

E’ in forte rimonta il Milan, salito a meno sei. Per merito di...

«Beh, Rino Gattuso ha saputo trasmetter­e il suo DNA di combattent­e a ogni giocatore. Prima andavano a due allora e apparivano spenti, adesso corrono e lottano tutti su ogni pallone. Sarebbe però riduttivo e anche ingiusto nei confronti del neo allenatore ridurre l’analisi di questa risalita a una mera questione caratteria­le. Contro la Roma ho visto un Milan, che difendeva in dieci e ripartiva rapido con almeno quattro elementi. Significa che Ringhio ha portato equilibrio».

Peccato per il probabile addio alla coppa: da 0-2 è proibitiva.

«Non so se sia un male o un bene, uscire. O ti attrezzi come la Juve oppure gli impegni extra campionato pesano, soprattutt­o mentalment­e, vedi Napoli. Se le romane restano dentro è un vantaggio per il nostro calcio, ok, ma può essere un vantaggio anche per le milanesi in questo sprint Champions».

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