In difesa non si passa più Benatia muro, Chiello re
●Dal k.o. con la Samp in 18 partite (fra A e Coppa Italia) solo Caceres ha segnato alla Juve. Il marocchino è il più presente, il livornese il leader
Anche Benedikt Höwedes ha avuto il suo minutaggio di gloria in questa cavalcata difensiva: nei sottoministri della difesa c’è anche lui — il tedesco sfortunatissimo ma ora di nuovo utilizzabile — che si fece 70’ di JuventusCrotone 3-0, la gara con la quale iniziò tutto. Ovvero il periodo da No Fly Zone, in cui fra campionato e Coppa Italia la Juventus ha preso un solo gol, quello di Caceres (allora al Verona).
QUELLA FRASE DI CHIELLINI Il mondo difensivo juventino cambia dopo la fragile prestazione di Genova contro la Sampdoria: era il 19 novembre, schiacciamento ben superiore del 3-2 finale, Allegri che dice «sistemo tutto, come sempre» e in fondo qualcosa è successo. qualcosa di ignifugo. Da quel giorno, Max infila il centrocampo a tre, lo spogliatoio si fa un discorsetto ed è Giorgio Chiellini a dirne quattro, in privato e in pubblico. «Dobbiamo ritrovare tutti la voglia di vincere — disse il centrale livornese che ieri ha inaugurato una sua «app» — dentro allo spogliatoio serve un confronto in serenità perché sembra che da parte di alcuni quel desiderio di vittoria non ci sia...». Parole di cartavetrata, e da leader, che sostanzialmente danno il via a un ciclo di benessere: dalla partita successiva in campionato (ma in mezzo c’è stato lo 0-0 in Juventus-Barcellona), i bianco- neri alzano il muro, protetti sì dal centrocampo a 3 ma anche da un’attenzione superiore che si traduce in numeri pazzeschi.
MAX COME ANTONIO Numeri che dicono: ottava vittoria di fila senza gol subìti, record assoluto in A, Antonio Conte eguagliato; 8 successi su 8 in questo 2018, unica squadra nei 5 maggiori campionati europei; mai un gol preso nello stesso 2018; imbattibilità da 22 partite (tutte le competizioni). In tutto questo, ci proverà l’Atalanta (domani, ore 18) a far qualcosa di diverso dalle altre avversarie appena passate ma non c’è dubbio che il Muro Juve abbia incantato, stia offrendo credibilità costante.
CAMBIO DI MENTALITÀ Cambiando i suoi uomini, girando le pedine, portiere compreso, Massimiliano Allegri ha avuto dai suoi giocatori risposte altisonanti dopo un inizio diverso. Prima di quella gara di Genova, la Juventus pensava — in virtù di un arsenale pazzesco — a farne sempre uno in più dell’avversario anche perché la cosa le riusciva, l’andazzo le veniva benissimo; dopo quel k.o. contro la Samp, ecco che la trasformazione — con Matuidi che diventa imprescindibile — è alla vecchia maniera, stile Old Juve, primo non prenderle e un gol poi lo si può fare.
COPPIA REGINA In questa «giostra» difensiva il più presente è stato Medhi Benatia: l’uscita di Bonucci lo ha virtualmente ma anche concretamente fatto protagonista, lui che in passato lo era comunque già. Più minuti di campo, più responsabilità ed evidenza: il capitano del Marocco in queste 18 partite (con un solo gol subìto fra A e Coppa Italia) è stato il più utilizzato da titolare (14 volte). Dopo di lui, Giorgio Chiellini (12), poi Rugani (5), Barzagli (4) e Höwedes (1). La coppia-principe? BenatiaChiellini, titolare 9 volte e anche per 4 gare di fila. Ah, meriti anche a Buffon e Szczesny: c’è chi mura e chi para. La barca è la stessa.
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PRESENTE le gare, su 18, in cui Medhi Benatia è stato titolare: 9 le volte in cui ha fatto coppia con Chiellini