La Gazzetta dello Sport

Napoli, svegliati Aggiusta la mira altrimenti non vedi lo scudetto

● Sotto porta manca cattiveria lo dimostra anche il confronto con gli attaccanti della Juventus

- Mimmo Malfitano NAPOLI

Mancanza di cattiveria negli ultimi sedici metri. È il concetto ripetuto da Maurizio Sarri e Lorenzo Insigne, domenica sera, dopo il pareggio di San Siro che è costato il primo posto in classifica. In pratica il Napoli è arrivato in area di rigore avversaria, ma non è stato determinat­o nelle conclusion­i. Qualcosa del genere s’era già visto, la settimana precedente, durante la sfida con la Roma, al San Paolo. Quella sera, oltre alla mancanza di convinzion­e, anche Alisson si superò, negando proprio a Insigne il gol in almeno tre occasioni. Un po’ quanto si è ripetuto contro l’Inter, con l’aggravante che stavolta Handanovic non ha dovuto fare il fenomeno per mantenere inviolata la propria porta. Tanti gli errori, che anche l’allenatore ha sottolinea­to nel dopo partita riferendos­i alle occasioni sprecate da Insigne e Allan («erano due rigori in movimento»): l’argomento sarà discusso a Castel Volturno, oggi pomeriggio alla ripresa degli allenament­i. Bisognerà capire se quella superficia­lità sia stata casuale oppure determinat­a dall’aspetto psicologic­o, messo a dura prova dalla sconfitta con la Roma.

MEGLIO LA JUVE In sole due partite, il Napoli ha compromess­o il primo posto in classifica, ma non il campionato: ci sono ancora 10 giornate da giocare e 30 punti da conquistar­e. Dunque per lo scudetto è ancora tutto possibile. In queste due gare, a fare la differenza tra le due squadre, sono stati proprio gli attaccanti. Quelli juventini non hanno sbagliato, Paulo Dybala ne ha realizzati 1 alla Lazio e 2 all’Udinese, mentre Insigne e Mertens ne hanno segnato 1 ciascuno che non sono serviti per evitare il crollo contro i gialloross­i. Meglio la Juve, dunque, nel computo complessiv­o di questo inizio di

2018. I numeri relativi ai due attacchi, alla percentual­e dei tiri effettuati (esclusi quelli respinti) e dei gol realizzati sono dalla parte della Juve.

PERCENTUAL­E PEGGIORE Strano, ma vero. I numeri in questione individuan­o in Insigne il giocatore che ha fatto peggio, dall’inizio dell’anno a oggi. Infatti, c’è uno strano divario tra le sue conclusion­i in porta, 42, e il numero di gol, appena 2, con una percentual­e minima del 5 per cento. E meglio non hanno fatto i suoi compagni di tridente, Callejon (12 tiri 3 gol) e Mertens (28 tiri 7 gol) con una percentual­e, per entrambi, del 25 per cento. Percentual­i che rileviamo più alte nei numeri dell’attacco juventino. Lì davanti, Higuain e Dybala sbagliano meno, sono più spietati, non hanno la presunzion­e di entrare in porta col pallone, così come spesso accade al tridente napoletano. Una caratteris­tica di gioco che, probabilme­nte, necessita di un’alternativ­a, anche perché il Napoli tira pochissimo da fuori area. Sull’asse Higuain-Dybala la Juve ha costruito gli ultimi successi tra Champions e campionato, mentre la squadra di Sarri ha rimediato appena un punto nelle ultime due partite che avrebbero dovuto tenere il Napoli in testa alla classifica. Invece nessuno degli attaccanti è stato in grado di sorprender­e la difesa dell’Inter. Ora servono risposte immediate, anche perché se la Juventus dovesse battere l’Atalanta si stacchereb­be a più quattro e l’obbiettivo scudetto si allontaner­ebbe. Ma gli azzurri devono pensare a ritrovare in fretta gol e vittorie.

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IL NUMERO

I gol di Insigne in A l’anno scorso, in 37 gare. Ora è a 7 in 27 Quasi dimezzata la media da 0,49 a 0,26

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GETTY Uno dei vari tentativi andati a vuoto di Lorenzo Insigne, 26 anni, durante la partita contro l’Inter

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