La Gazzetta dello Sport

Gonzalo segna e «serve» Tuttofare per la Signora

●Oltre a fare la punta, l’argentino è sempre più un regista offensivo E anche Pjanic lo incorona: «Il migliore in Italia, lui “sente” il calcio...»

- Matteo Dalla Vite INVIATO A TORINO

Il Napoli a meno quattro? Lo spinge Higuain al ventiduesi­mo gol stagionale e con l’esultanza ormai dichiarata: quella con la mano alla fronte, il saluto marziale. Comandante Pipita.

REGISTA COME DA PICCOLO Gonzalo è in una forma che non puoi raccontare ma vedere sì. «Te gusta parlare eh...?», esce sorridendo e prendendo amichevolm­ente in giro Pjanic mentre parla in mixed zone. E Pjanic ha appena parlato di lui. Descrivend­olo per tutto ciò che sta facendo: gol, assist e anche quell’avvitament­o spaziale che ormai è diventato un marchio di fabbrica del centravant­i che si mette spalle alla porta agevolando la squadra a salire. «Pipa – dice Pjanic – è importante anche nell’impostazio­ne del gioco, non tanti attaccanti riescono a giocare così, tecnicamen­te ci sa fare ed è bravo per aprire il gioco, per dare soluzioni, gli assist li fa, “sente” il calcio. È il più forte centravant­i in Italia». Punto e a capo. La verità è che Pipita è diventato anche un regista offensivo. «Sulla verticale – dice Allegri – Pjanic è regista basso e lui quello avanzato. Pipita fa cose di quando era giovanissi­mo». Roba da macchina del tempo.

COL CUORE Contro l’Atalanta, per Higuain, è gioia pura: le ha segnato 8 gol in 10 partite di Serie A. E se questa è la punta dell’iceberg, il non visibile è un’applicazio­ne maniacale per tutto ciò che è cura del proprio lavoro e dello stato di forma. Fra poco Gonzalo Higuain diventerà papà: si vede che gioca col sorriso addosso e quel movimento utile ad aprire il raggio offensivo per i compagni che arrivano è ormai diventato un «must». L’assist fatto a Dybala a Wembley è movimento in rapidità che colpisce chi non capisce; ieri sera, contro l’Atalanta, non ha messo in piedi lo stesso tipo di lavoro ma la stessa sveltezza di esecuzione sì. A Londra assist e gol, ieri pure: la crescita nazionale e internazio­nale pare arrivata. «Qualunque rivale di Champions – ha detto Higuain nei giorni scorsi –, sarà difficile da affrontare, ma lo saremo anche noi per le nostre avversarie. Questa squadra ha cuore, per questo non ci arrendiamo mai».

NUMERO 110 Pipita ha passato anche panchine e critiche, ha sbagliato rigori, s’è rotto una mano e «sfregiato» una caviglia, gode a vedersi degno della Juventus («Sono felice di restituire alla Juve molto di quello che mi dà»), ha rosicato perché Sampaoli non lo chiamava e invece per le amichevoli di marzo l’Argentina sarà pure sua. Alla centunesim­a gara interna dell’Era Allegri, Pipita segna il gol numero 110 in A. È attore e spettatore. È centravant­i e regista. E ha spinto il Napoli a meno quattro. «La storia la scrive chi vuole sempre di più» ha scritto due giorni fa su Instagram. Comanda Pipita.

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L’esultanza di Gonzalo Higuain, 30, dopo il 22° gol in stagione GETTY

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