La Gazzetta dello Sport

Arezzo, è il giorno del giudizio Serve l’esercizio provvisori­o

- AREZZO Marco Piga

● È arrivato il giorno del giudizio per l’Arezzo. Stamani il collegio fallimenta­re valuterà la posizione del club. Sul tavolo del giudice Antonio Picardi oltre alle istanze presentate anche un intervento volontario di Orgoglio Amaranto (comitato di tifosi che detiene l’1% del pacchetto azionario) che ha segnalato al Tribunale nell’ipotesi di fallimento la necessità che venga concesso l’esercizio provvisori­o, unica àncora di salvezza per i toscani. Giocherà un ruolo chiave la velocità della sentenza. Domani scade, infatti, il termine per il pagamento degli stipendi ai tesserati e l’Arezzo non può permetters­i ulteriori penalizzaz­ioni (tre punti già tolti, altri otto in arrivo). Tutto ruota intorno all’eventuale concession­e dell’esercizio provvisori­o, i fondi raccolti, tra la colletta dei tifosi (circa 50 mila euro) e gli imprendito­ri coordinati dal sindaco Ghinelli coprono i quasi 370 mila necessari domani. Una situazione figlia di una gestione scellerata dell’ex presidente Mauro Ferretti che, oltre a lasciare un debito altissimo, ha ceduto la società a soggetti che hanno prodotto soltanto chiacchier­e (sia Neos tramite Fabio Gatto sia Marco Matteoni). Neos si ostina ancora a dire di aver venduto la società, ma di bonifici nemmeno l’ombra e la tensione tra i tifosi (attesi in gran numero all’esterno del Tribunale) è altissima. La Lega aspetta segnali, con la gara di Viterbo sospesa nel limbo: se non arriverà entro oggi la sentenza è quasi certo il quarto rinvio consecutiv­o per Moscardell­i e compagni.

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